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LEZIONE DA HARVARD: INTERVISTA A DANTE ROSCINI

di Carlotta Siniscalco e Giulia Avvanzini | Team Mentors4u

Intervistato da Carlotta Siniscalco e Giulia Avvanzini, Dante Roscini, Professore alla Harvard Business School con 25 anni di esperienza a capo di alcune delle principali banche d’affari al mondo e Senior Mentor di Mentors4u, parla della sua esperienza professionale ad Harvard e fornisce preziosi suggerimenti ai giovani universitari italiani.

Dante – ad Harvard, tu insegni dei corsi sulla gestione del commercio e degli investimenti internazionali. Ad oggi, qual è il ruolo dell’Italia nell’economia mondiale?
Malgrado la prolungata mancanza di crescita e le difficoltà generate dalla crisi finanziaria globale, l’Italia rimane una delle principali economie mondiali. É la terza maggiore economia nell’Unione Europea e l’ottava a livello globale. Ha inoltre un’ottima capacità industriale superiore a quella del Regno Unito e della Francia e seconda in Europa solo a quella tedesca. É l’ottavo esportatore mondiale (primeggiando in diversi settori quali il tessile e l’abbigliamento, la meccanica o i prodotti alimentari) ed è l’undicesimo importatore, in particolare di materie prime e di energia. Il settore manifatturiero, pur avendo grande rilevanza e dotato di una classe imprenditoriale dinamica, rappresenta ciononostante solo il 15% del Prodotto Interno Lordo ed è quindi necessario che l’Italia resti al passo nei servizi, nelle tecnologie avanzate e nel turismo.
Chi sono gli investitori nell’economia italiana?
Bisogna distinguere tra capitale di lungo termine, quello in investimenti diretti fissi e quello di più breve termine destinato a strumenti finanziari liquidi. Il primo proviene da aziende straniere che investono in attività produttive e l’Italia potrebbe senz’altro attrarne molto di più. Recentemente invece gli investimenti dall’estero si sono concentrati sull’acquisto di marchi e aziende già ben avviate. Gli ostacoli agli investimenti diretti esteri verso l’Italia sono ben noti. A livello macro sono l’enorme debito pubblico, la disoccupazione giovanile, la produttività calante e la mancanza di investimenti domestici. A livello strutturale includono la corruzione, la lentezza della giustizia, le rigidità del mercato del lavoro e la mancanza di disintermediazione bancaria nel finanziamento delle imprese – in particolare quelle piccole e medie. Il secondo tipo di capitale, quello che arriva dagli investitori finanziari, è più volatile ed è anche un barometro della percezione esterna del paese, come dimostrato drammaticamente qualche anno fa, nei giorni in cui lo spread tra titoli di stato Italiani e quelli tedeschi era salito alle stelle.
Insegni ad Harvard da anni. Hai sempre voluto fare il professore? Quali sono stati i punti di svolta nella tua carriera?
Credo di aver avuto da sempre un professore dentro di me ma ci ho messo un po’ a farlo uscire!… Ci sono arrivato dopo aver lavorato per cinque anni come ingegnere nucleare e per altri venti a Wall Street e nella City. Ho sempre rispettato molto l’insegnamento vedendolo quale una delle professioni essenziali della società e ora che ci sono dentro lo trovo estremamente gratificante. Adoro essere a contatto con giovani straordinari che mi trasmettono continuamente energia. Dopo venticinque anni nel settore privato apprezzo anche moltissimo la libertà di perseguire i miei interessi intellettuali senza subire le pressioni giornaliere dei mercati finanziari o quelle della vita d’ufficio. Inoltre Harvard è un luogo in cui gli stimoli mentali sono costanti. Ed è proprio ad Harvard che sono legati i miei tre principali punti di svolta. Il primo quando da studente d’ingegneria a Roma venni per una summer school che mi aprì nuove prospettive, il secondo quando l’MBA mi fece cambiare settore e paese ed infine quando l’Università mi ha proposto di tornare a Boston per insegnare. Sono molto legato a questa istituzione a cui devo molto.
Per un giovane italiano, a tuo avviso qual è il beneficio di fare un MBA in un’università come Harvard?
Credo che ci sia ancora molto valore nel conseguire un MBA. Resta uno dei modi migliori per cambiare direzione, per acquisire gli strumenti necessari a diventare imprenditori o per accelerare la propria carriera, anche se in Italia il titolo a volte non è valorizzato a sufficienza dalle aziende meno sofisticate. I programmi di MBA di maggior prestigio sono negli Stati Uniti – paese dove un secolo fa è nato il concetto - ma ormai le migliori scuole europee offrono anch’esse Master di alta qualità. Un MBA ad Harvard è una bellissima esperienza. Il metodo dei casi, che usiamo prevalentemente, è per sua natura molto interattivo, rende la partecipazione molto coinvolgente e facilita la transizione per chi, come tutti i nostri ragazzi, rientra in un’aula lasciando una posizione di lavoro. La scuola ha fortissimi legami con molte aziende leader nel mondo con cui collabora da vicino per la didattica e per il collocamento. Gli studenti vivono su un campus bellissimo, hanno a disposizione risorse davvero straordinarie e creano una rete globale di amicizie che cresce con loro e dura tutta la vita.
Pensi mai a tornare in Italia?
Nonostante gli anni passati all’estero ho scelto di restare cittadino Italiano, amo l’Italia e ci vengo regolarmente per partecipare a consigli di amministrazione, per convegni e seminari, per ricerca o semplicemente in vacanza a vedere famiglia e amici e mangiare bene... Detto ciò, sto davvero benissimo dove sono e per prendere in considerazione un rientro in Italia dovrei avere una opportunità professionale che mi consentisse di avere un impatto positivo e significativo sugli altri.
Che consiglio ti senti di lasciare ai giovani universitari italiani che stanno per entrare nel mondo del lavoro?
Di affrontare la vita lavorativa con un atteggiamento positivo e costruttivo. Di fare sempre del proprio meglio e non smettere mai di apprendere. Di restare padroni del proprio destino e avere coraggio di cambiare se le circostanze lo richiedono. Forse, soprattutto, di restare fedeli ai propri principi etici e morali.
Dante Roscini
Professore alla Harvard Business School e Senior Mentor Mentors4u
 

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