BLOG > Storie di Mentor

Milano-Londra: andata e ritorno?

di Ludovico Denza | Mentor di Mentors4u

Oltre il 50% dei Mentor di Mentors4u vive e lavora all'estero, principalmente a Londra o a New York. Il 100% del nostro network di giovani professionisti di eccellenza ha trascorso periodi significativi (almeno 12 mesi) all'estero durante il suo percorso di studio o di carriera. Qual è dunque il ruolo dell'esperienza all'estero nella strutturazione di un percorso di eccellenza? E' assolutamente necessario ANDARE? E TORNARE? Leggiamo di seguito l'opinione di un nostro Mentor.
 

È con grande piacere che raccolgo la proposta degli editori di Mentors4U di parlare di me e delle mie esperienze all’estero e del rientro in Italia.
Mi sono laureato in Bocconi nell’autunno 2004 (ancora col vecchio ordinamento) al CLEFIN, e nel 2005 mi sono quindi trasferito a Londra per lavorare in banca d’affari. Nei 7 anni in cui ho vissuto all’estero, ho cambiato 9 case (e almeno altrettanti coinquilini) tra Parigi, Londra, New York e Barcellona; ho cambiato 3 lavori (Fixed Income Bond Origination in BNP Paribas, M&A in Goldman Sachs, e Turnaround in Alvarez & Marsal), e fatto 1 MBA in America.
Sono partito da Milano quando in Italia praticamente nulla poteva essere fatto online. Londra, invece, permetteva di fare tutto al computer (pagare l’affitto, le bollette, le tasse, le multe, chiedere il permesso di parcheggio, aprire un conto corrente e richiedere una carta di credito). Oggi invece la situazione è cambiata. Milano non è più ferma ad anni luce di distanza da città come Londra e New York. Inoltre, nella sua dimensione contenuta (rispetto alle capitali mondiali), Milano permette una flessibilità non indifferente negli spostamenti cittadini (più di 20 stazioni della metropolitana aperte dal 2005 ad oggi) e non: in 2-3 ore di macchina si può andare in montagna o al mare, senza doversi preoccupare di pianificare in anticipo il weekend.
Questo non è per suggerirvi di non partire, anzi. Tutto questo è per spingervi a partire e imparare ad adattarvi a situazioni sempre differenti. L’impatto sulla carriera di esperienze lavorative all’estero è notevole, non perché “di per sé” all’estero, ma per la presenza di lavori di alto livello che non si possono trovare con facilità in Italia. E soprattutto, è molto meglio vivere queste esperienze a 20-30 anni, quando le responsabilità sono tipicamente minime, che a 30-40 anni, quando magari si inizia ad avere voglia di piantare le radici.
Trasferirsi e costruirsi una vita vera e propria in una nazione differente dalla vostra (un Erasmus vi potrà solo dare una piccola idea di cambiamento, visto che il giorno del rientro è già dietro l’angolo), vi farà crescere velocemente e soprattutto vi darà un bagaglio di esperienze che vi tornerà utile anche molti anni dopo. Anche il distacco dall’Italia, e la mancanza degli affetti familiari, e non, è un’esperienza che va vissuta. L’aver visto per davvero il mondo metterà tutto in una prospettiva diversa rispetto a chi non è mai uscito dal proprio guscio, anche se nella vita di tutti i giorni questa differenza potrebbe non essere così evidente. Allo stesso modo, l’MBA è un’esperienza che suggerisco ad ognuno di voi per crescere e aprirvi al mondo, e ad un mondo di possibilità infinite.
Per quanto mi riguarda, la vita a Londra è stata una grandissima esperienza, sempre frequentando molto la comunità Italiana, come sicuramente l’MBA dove ho vissuto 2 anni spensierati, con frequenti lunghi viaggi in giro per il mondo (Giappone, Corea, e India su tutti, ma anche USA), e con un coinquilino Cinese. Superati però i 30 anni, iniziavo a sentirmi “vecchio” e dopo più di 7 anni che vivevo all’estero, iniziavano a mancarmi i weekend al mare e in montagna (nonché segretamente dentro di me speravo di accasarmi).
Quello che ho imparato è che bisogna sempre tenere aperta l’opzione di tornare in Italia. Scegliete la vostra carriera e le vostre esperienze in funzione della possibilità di voler (o dover) tornare in Italia prima o poi (anche a distanza di 10-20 anni), senza trovarvi nella situazione di non poter tornare per scelte prese tanto tempo prima e che poi vi legheranno le mani in futuro. Oppure di poter tornare, ma a costi molto alti (lavorativi, ma anche sociali).
Ludovico Denza
Manager in Alvarez & Marsal e Mentor Mentors4u

Hai trovato interessante questo articolo?
Condividilo sui social o invialo a chi preferisci: