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Sintesi del convegno “La tempesta finanziaria tra tensioni bancarie e turbolenze di mercato. Una fase di assestamento o l’inizio di una nuova crisi globale?”

di Federica Salvati | Mentee di Mentors4u

La mentee di Mentors4u, Federica Salvati, sintetizza il contenuto degli interventi di importanti protagonisti del mondo finanziario italiano e globale che hanno preso parte al convegno “La tempesta finanziaria tra tensioni bancarie e turbolenze di mercato. Una fase di assestamento o l’inizio di una nuova crisi globale?”, organizzato da The Ruling Companies Association.
 

Le turbolenze dei mercati finanziari e le preoccupazioni legate alla stabilità di molte banche in Europa hanno segnato l’inizio del 2016. In particolare in Italia la crisi di Nuova Banca Marche, Popolare Etruria, CariFerrara e CariChieti, insieme ai cambiamenti richiesti dalla “Bank Recovery and Resolution Directive” ed i nervosismi legati alla crescita dei crediti in sofferenza e degli incagli hanno causato una diminuzione drastica delle quotazioni dei titoli bancari e hanno portato l’argomento delle tensioni bancarie al centro del dibattito. Proprio per dare risposta ai molti quesiti che sorgono in questo scenario è stato organizzato l’incontro di “The Ruling Companies association” dello scorso 22 febbraio.
Il convegno si è aperto con l’intervento del Dott. Luigi Motti, Director Financial Services di Standard & Poor’s, che ha presentato in una prospettiva molto analitica la situazione del settore bancario italiano. È emerso il ritratto di un settore messo a dura prova dall’evoluzione dei crediti in sofferenza e dal processo di ricapitalizzazione richiesto dalla nuova regolamentazione. Nonostante il rischio del settore si attesti ancora a livelli elevati a causa delle inefficienze strutturali, il Dott. Motti vede alcune prospettive di miglioramento. Il driver di una diminuzione del rischio del settore è sicuramente lo sforzo legislativo in atto, volto a sbloccare i crediti incagliati e a creare un mercato secondario per i non performing loans (NPL).
Nei mesi scorsi l’opinione pubblica ha rivolto la sua attenzione alla situazione di Nuova Banca Marche, Popolare Etruria, CariFerrara e CariChieti. Pertanto il convegno non poteva non concentrarsi sull’evoluzione che sta portando queste banche verso una fase di stabilizzazione. L’argomento è stato trattato nel dettaglio dal nuovo Presidente delle quattro istituzioni: Dott. Roberto Nicastro. Oltre al processo tecnico di ricapitalizzazione (che è stato definito un “pre-bail-in”) e all’avvio della nuova governance delle banche, il Dott. Nicastro ha voluto porre l’accento sull’obiettivo ultimo del processo: l’affermazione delle banche nel territorio. Infatti le quattro istituzioni coinvolte hanno una presenza molto radicata ed è necessario che tornino a contribuire allo sviluppo economico delle province a cui appartengono. È stato molto interessante il giudizio finale che il Dott. Nicastro ha espresso riguardo la nuova normativa del “bail-in” ed in particolare riguardo le sue le debolezze. Il fatto di non prevedere una forma di transizione nella fase pre-crisi è una lacuna della normativa, inoltre un punto a sfavore sono il grado di equità geografica non soddisfacente e la prevalente attenzione verso un solo stakeholder (il contribuente). In sintesi quindi la normativa crea i presupposti per una situazione in cui nei mercati risultino premiate le banche che erogano poco credito. Questo ovviamente non può che sfavorire un processo di crescita economica.
L’attenzione si sposta più sul punto di vista dei mercati e degli investitori con l’intervento del Dott. Ugo Loser, Amministratore Delegato ARCA SGR. Quest’ultimo ha analizzato i fattori che hanno causato il crollo delle quotazioni dei titoli bancari, ma particolarmente acuta è stata l’analisi degli effetti di questo cambiamento repentino. Lo scenario attuale modifica l’allocazione della ricchezza, ma soprattutto causa un aumento dell’avversione al rischio degli investitori. È proprio per il nuovo sentimento degli investitori che la recente crisi del settore bancario impiegherà molto tempo per essere riassorbita.
Crisi che tuttavia secondo il Prof. Rony Hamaui, Direttore generale Mediocredito Italiano – Intesa San Paolo, non è affatto recente bensì si protrae ormai da nove anni. Tesi supportata dall’analisi comparata dell’andamento dei titoli bancari e dal livello del book-to-price ratio che attestano una situazione di difficoltà del settore bancario, in special modo in Italia. Posto che il settore bancario riflette la situazione di [non] crescita del PIL, il Prof. Hamaui vede nella riduzione dei margini e delle commissioni bancarie e nei crediti deteriorati le principali fonti di crisi per il settore italiano. Il problema degli NPL è la più grande fonte di preoccupazione per il futuro, in particolare i 125 Miliardi di crediti incagliati sono un red flag. Meritano una riflessione gli ultimi due punti trattati dal Prof. Hamaui: la necessità di una riforma legislativa che contribuisca a promuovere la rapidità processuale per la risoluzione degli incagli e delle sofferenze e l’instabilità del sistema causata dal “bail-in”. La natura deterministica della nuova normativa infatti rende il sistema estremamente instabile e ciò è il risultato dell’assenza di un governo centrale e di un bilancio pubblico all’interno dell’Unione Europea.
Il focus sull’attività delle autorità regolamentari è stata posto anche da Raffaele Jerusalmi, Amministratore Delegato di Borsa Italiana, che nel suo intervento ha voluto precisare come nel contesto attuale sia necessario uno sforzo comunicativo del legislatore, per poter far leva sulla psicologia degli investitori.
Il quadro generale emerso dal convegno quindi è quello di un settore bancario fragile, afflitto da problemi strutturali e influenzato dal contesto normativo e geopolitico in continua evoluzione. Mentre le cause della crisi sono molteplici e complesse, tutti sono d’accordo nel riconoscere l’unica soluzione possibile: la crescita economica.

Federica Salvati
Mentee Mentors4u
 

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