Mi è capitato almeno due volte nella mia vita di trovarmi in una situazione simile.
Il primo di questi è stata la scelta della università: momento cruciale nel percorso di studi di qualsiasi studente. Da una parte, avevo i consigli dei miei genitori, desiderosi di farmi frequentare una facoltà che “mi avrebbe dato un futuro”, dall’altra, una grande confusione, non avendo ancora ben chiare le mie passioni, i miei interessi.
Come ho effettuato la mia scelta? Come ho deciso di iniziare a studiare Economia Aziendale all’Università Federico II di Napoli?
Sarei ipocrita a scrivere di essere nato con la passione per l’economia. È difficile che un ragazzo di 17/18 anni possa anche minimamente capire a quell’età cos’è l’economia aziendale. La mia è stata una scelta “ad esclusione”, come fanno in molti. Questa è una pratica molto rischiosa: “cosa so che non mi piacerebbe studiare?”. Inizi a escludere diverse alternative ed alla fine ti rimane un ventaglio di due o tre possibili scelte che, in seguito, possono rivelarsi giuste o sbagliate.
La mia è stata una scelta giusta. Con il tempo, ho imparato ad apprezzare e ad interessarmi all’economia e, ad oggi, sono molto felice di quella scelta, un pò fortunosa, un pò condizionata.
Il secondo momento in cui ho dovuto prendere una nuova decisione da solo, perché il supporto che avevo non poteva capirne le ripercussioni, è stata la scelta del percorso di studi da seguire per la Laurea Specialistica.
Mi dicevo: “voglio studiare in Inglese, un corso Internazionale”. Ed ecco la scelta: Bologna.
Pareri discordanti intorno a me: “Cosa vai a fare a Bologna? Perché non scegli una Università Privata a Roma o Milano? Non credi che il passaggio da una grande (e caotica) città ad una più piccola possa danneggiarti?”.
Tutti dubbi plausibili; plausibili perché erano anche nella mia testa. Chi poteva sostenermi in quella scelta? Pochi, forse nessuno.
Oggi, però, sto per laurearmi qui a Bologna, laurea Specialistica in International Management, corso internazionale: scelta azzeccatissima.
Perché sto scrivendo tutto questo? La risposta è semplice: Mentors4U.
Mentors4U vuole penetrare il dubbio, vuole aiutare persone nella loro (più che concepibile) indecisione. Sembra forse che io stia vendendo qualcosa, ma vi assicuro che non lavoro per loro; sono un semplice Mentee che beneficia del programma.
Il concetto, però, ovvero l’idea di aiutare noi giovani, che troppo spesso prendiamo decisioni affrettate (nel mio caso è andata bene, ma basta pensare a quanti ragazzi “sbagliano” scelte universitarie e lavorative), è a dir poco rivoluzionario e funziona.
Io, personalmente, devo ringraziare molto il mio Mentor. Ero convinto di avere un CV interessante e ben scritto. Tutt’altro che vero. Ma questo l’ho potuto capire solo grazie al confronto con qualcuno che effettivamente poteva aiutarmi. Il Mentor mi ha aiutato a compilare il mio CV e la lettera di presentazione in maniera molto più professionale ed efficace.
Non è finita qui: ad Ottobre dell’anno scorso, una importante azienda operante nella Internet Industry, con HQ a Dublino, mi ha dato una opportunità di colloquio. In seguito a questo, mi è stato richiesto di fornire due referenze (in perfetto stile Anglosassone) che loro avrebbero contattato per “saper qualcosa in più su di me”.
Bene, cosa fare?
La prima referenza l’ho richiesta ad un Professore Universitario, mentre l’altra l’ho ottenuta proprio dal mio Mentor.
Alla fine, il processo di selezione è andato a buon fine e, a partire da Settembre 2016, inizierò a lavorare lì, a Dublino. Se ci sono riuscito, un grazie va anche al mio Mentor e a tutta questa organizzazione che, senza chiedere nulla in cambio, si mette al fianco di noi giovani e ci aiuta in alcune scelte di vita che ritenere importanti è, qualche volta, finanche riduttivo.
Carlo Sicoli
Mentee Mentors4u