BLOG > Storie di Mentor

Prospettive e sviluppo professionale nel mondo del risparmio gestito. Intervista a Luca Armandola

di Luca Armandola | Mentor di Mentors4u

Intervista a Luca Armandola, Mentor di Mentors4u, che ripercorre le sue esperienze professionali fino al suo attuale ruolo di Equity Portfolio Specialist in Morgan Stanley Investment Management e fornisce il suo personale consiglio ai giovani neolaureati che si affacciano al mondo del lavoro.

Luca, potresti indicarci i momenti principali della tua carriera professionale?
Terminata la Laurea in Economia, sono partito subito per una esperienza negli Stati Uniti per un semestre di approfondimento in Corporate Finance all’Università di Berkeley. Ho poi iniziato a lavorare come Analyst a San Francisco per un family office che gestiva patrimoni per privati facoltosi, principalmente domiciliati nella Bay Area/Silicon Valley; esperienza molto affascinante perché erano gli anni del boom delle .com (2000) ed in tutta la Bay Area si poteva respirare l’esuberanza delle miriadi di start-up che stavano nascendo.
Una volta rientrato in Milano ho lavorato, per due anni, nell’area sales presso INVESCO SGR  per poi unirmi a Morgan Stanley Investment Management nel 2003.
Attualmente ricopro il ruolo di Portfolio Specialist nel team Azionario Europeo di MSIM a Londra, dove mi sono traferito nell’estate del 2006.
 
Quali sono le principali differenze che hai riscontrato lavorando sia all’estero che in Italia?
Devo dire che sia in Italia che a Londra, ho sempre avuto la fortuna di poter lavorare con persone di alto spessore professionale ed umano, e questo ha fatto la differenza. Londra è sicuramente il cuore pulsante della finanza in Europa, offre una serie di opportunità lavorative e di confronto che l’Italia (o se vogliamo Milano) non ha. Lavorando da anni in una società internazionale basata nella città Europea – o forse mondiale – più internazionale ed avendo la possibilità di viaggiare molto per lavoro, ho avuto modo di confrontarmi con persone di cultura, mentalità e background completamente diversi tra di loro. Questo mi ha dato la possibilità di espandere ogni volta i miei orizzonti e di arricchirmi. Questa diversità ed apertura mentale sono fondamentali per cercare di avere un approccio flessibile ai problemi e per capire i molteplici interessi alle spalle di progetti complessi. In aggiunta, mi ha permesso di poter gettare le basi per posizioni più senior, che richiedono di saper interagire con persone di nazionalità diverse con punti di vista diversi.
Se si cerca lavoro all’estero, un consiglio utile penso sia quello di fare in modo che la nostra Italianità sia vista come un punto di forza (diversity, capacità di adattamento, competenze tecniche) piuttosto che debolezza (l’Italiano non è purtroppo una lingua molto parlata all’estero).
L’Italia, dal canto suo, offre un mercato del risparmio gestito in forte sviluppo, dove vi sono possibilità di crescita personale. La quantità dell’offerta di posti di lavoro da parte di società multinazionali è naturalmente più limitata e tendenzialmente relativa ad opportunità nell’area sales, visto che quasi tutte le altre mansioni sono spesso centralizzate a Londra. Discorso diverso per società Italiane, dove la sede principale è quasi sempre a Milano.
 
Alla luce della tua attuale esperienza professionale, come vedi le prospettive del risparmio gestito nel mondo?
In Europa e negli Stati uniti abbiamo costruito negli ultimi anni un eccesso di offerta di prodotti finanziari e questa offerta si sta lentamente adeguando ad una domanda inferiore rispetto a prima della crisi del 2007. In Asia, al contrario, vi sono ampie prospettive di crescita di servizi finanziari vista la minor evoluzione finanziaria rispetto al mondo occidentale. Quindi consiglierei alle persone che si stanno affacciando a questo mondo di non escludere una esperienza all’estero, in Asia in particolare (Hong Kong o Singapore).
 
Ed in Italia?
L’Italia è uno dei paesi con il maggior tasso di propensione al risparmio al mondo e, negli ultimi anni, si è verificata una forte crescita del risparmio gestito (principalmente in Fondi comuni) a scapito di quello amministrato (singoli titoli azionari od obbligazionari). In aggiunta, vi sono ottime prospettive, nel medio termine, di una ulteriore diversificazione di prodotti finanziari visto il mancato sviluppo dei fondi pensione integrativi e di prodotti assicurativi. Considerando l’attuale rendimento dei tassi di interesse, penso che vi sarà una maggiore richiesta di prodotti finanziari. 
 
In quale delle aree professionali di una società di risparmio gestito vi è maggiore offerta di lavoro?
Una società di risparmio gestito è tendenzialmente una società che offre mansioni diverse tra di loro: ufficio legale, gestione del rischio, ufficio sales, marketing, operation, IT, back office e, naturalmente, i vari team di gestione degli investimenti. Prescindendo dalle predisposizioni ed aspirazioni personali, che chiaramente sono molto importanti e soggettive, le due aree principali di inserimento sono l’area investimenti (team di gestione azionario, obbligazionario, alternativo, …) e l’area sales (responsabili della relazione con i clienti). Questi sono sicuramente i settori più richiesti. Più recentemente, a seguito dell’aumento esponenziale della regolamentazione, l’area legale/compliance è quella che ha avuto il maggior incremento di personale.
 
All’interno della tua azienda, quali sono le principali caratteristiche che ricercate quando selezionate i candidati?
Prescindendo dalle caratteristiche tecniche, qualità come l’approccio di squadra e la capacità di adattamento sono caratteristiche imprescindibili per poter efficacemente lavorare negli ambienti complessi di una large corporation. Negli ultimi anni il mercato a Londra si è fatto sicuramente molto più competitivo, con un evidente eccesso di domanda. In questo contesto, è importante saper dimostrare i propri “USP o Unique selling points” e quali caratteristiche si possono portare in dote alla nuova azienda. Non penso che ci si debba scoraggiare se i salari sono bassi all’inizio della carriera, ma, anzi, è importante quando si è più junior cercare di apprendere il più possibile da una società, per poi “rivendersi” l’esperienza acquisita internamente o da un'altra parte. Per questo all’inizio della mia carriera le scelte sono ricadute sulle società che mi hanno permesso di crescere in fretta, non necessariamente su quelle con il salario più elevato.
 
Quale è la sfida più difficile che hai dovuto affrontare nella tua carriera?
Penso che una della difficoltà maggiori sia stata quella di saper gestire le priorità, sia personali che lavorative, durante il periodo del MBA. Ho avuto la fortuna di lavorare in Morgan Stanley, società che incoraggia i suoi dipendenti ad arricchire la propria carriera con corsi specializzati e che mi ha concesso una certa flessibilità nel poter frequentare gli studi e, al tempo stesso, lavorare. Da parte mia, ho dovuto riformulare necessariamente anche il mio tempo libero; durante i 18 mesi di MBA i weekend erano completamente dedicati alla frequentazione delle lezioni e/o studio.
 
Consiglieresti di fare un MBA e, se si, in quale scuola?
Si, consiglio assolutamente di fare un MBA. La mia scelta è caduta sulla London Business School perché ha un ottimo ranking (si possono guardare i ranking nei vari siti Financial Times, Bloomberg, Forbes e The Economist) e mi ha dato accesso ad un network molto internazionale. Dal momento che è comunque un impegno da non sottovalutare, ha senso fare un MBA solamente in una scuola riconosciuta a livello internazionale, specie se si prevede di lavorare all’estero.
 
Quali libri consiglieresti a chi si vuole avvicinare alla professione e quali ti sono rimasti impressi durante il Master in Business Administration?
Mi limito ad alcuni titoli per semplicità, ma l’elenco potrebbe essere molto più lungo. Cercherò, tuttavia, di dare alcuni titoli al di fuori di una lista tradizionale, in modo da offrire una scelta più ampia:
- “Capital Account: A Fund Manager Reports on a Turbulent Decade, 1993-2002: Reports from a Contrarian Fund Manager” – una raccolta di reports di Marathon Asset management, una delle società di gestione basate a Londra di maggior successo. E’ uscito di recente un secondo libro, “Capital Returns: Investing Through the Capital Cycle: A Money Manager's Reports 2002-15”;
- “Never eat alone” (Keith Ferrazzi) – come massimizzare il proprio networking;
- “Getting to yes” (Roger Fisher and William Ury) – come migliorare le proprie abilità di negoziazione.
 
Quali consigli ti piacerebbe dare a un giovane neo-laureato in Italia?
Sii sempre te stesso, rimani coerente con i tuoi valori e coltiva sempre un tuo network di contatti. Mostra entusiasmo e passione per quello che fai, rimanendo sempre mentalmente stimolato dall’ambiente che ti circonda, dentro e fuori l’ufficio.
 
Luca Armandola
Equity Portfolio Specialist @ Morgan Stanley Investment Management e Mentor Mentors4u

 

Hai trovato interessante questo articolo?
Condividilo sui social o invialo a chi preferisci: