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La vita dell’Impresa Raccontata dai Protagonisti: Key Take Aways

di Gianmichele Potito | Mentee di Mentors4u

Dalla prospettiva di un Mentee, Gianmichele Potito, i principali take-away appresi nel corso della seconda conferenza annuale di Mentors4u: "La vita dell'impresa. I momenti chiave raccontati dai protagonisti".

Ogni momento della vita di un’impresa, sia esso l’early stage, l’espansione o la maturità, porta in dote un’importante dose di esperienze. Cosa possiamo apprendere da ciascuna fase e soprattutto dai protagonisti che ne hanno preso parte? Prendendo spunto dal secondo evento annuale di Mentors4U, cerchiamo di individuare i principali take away emersi dalla condivisione delle esperienze di Brian Pallas (fondatore, Opportunity Network), Antonio Baravalle (AD, Lavazza) e Roberto Gavazzi (AD e maggiore azionista, Boffi). Altra fonte di apprendimento è stata lo speech di Beppe Severgnini sul tema dell’incoraggiamento. Focalizzandoci sui principali spunti emersi dal dibattito, possiamo individuarne 3 facenti riferimento all’area imprenditoriale e manageriale e 3 inerenti l’area del mentoring e del career management. Di seguito vengono brevemente descritti dapprima quelli riferiti alla prima categoria.

1.If you dream to become an entrepreneur, focus on solving a problem not on becoming an entrepreneur. Partire da un bisogno per risolverlo. Diventare imprenditore diverrà successivamente una naturale conseguenza. Brian Pallas ha rivelato che l’ultima cosa che avrebbe voluto fare nella sua vita era l’imprenditore. L’idea alla base della sua start up è di risolvere un’atipicità dell’azienda di famiglia, dove la funzione vendite è rappresentata unicamente dalla figura dell’imprenditore. Opportunity Network, la piattaforma da lui creata, ha perciò la finalità di far si che l’azienda di famiglia avesse un ventaglio di opportunità di business senza dotarsi di una struttura di vendita. Identificati il problema e la possibile soluzione, è nata un’impresa.

2.Imprese familiari di successo sanno distinguere dinamiche di business da quelle familiari. Al riguardo, il caso Lavazza è un esempio. La famiglia Lavazza ha avuto grande lungimiranza a fare un passo indietro e aprirsi a professionisti esterni, di fronte ad una situazione in cui l’industria del caffè era pronta per attraversare una fase di consolidamento (settore del caffè in crescita con molti brand locali ed un solo brand globale). L’azienda ha elevato il suo livello di competenze con l’ingresso di membri indipendenti nel board, che potessero apportare valore in specifiche aree. Ad esempio l’ingresso di Bob Kunze-Concewitz (CEO Gruppo Campari) ha portato all’azienda notevoli conoscenze in tema di M&A.

3.Have a clear and focused strategy in mind. Su questo punto Boffi, noto brand italiano di bagni e cucine, è un caso a cui guardare. La strategia di Boffi è di avere un posizionamento premium nel settore, puntando sull’esclusività, producendo 1500 cucine all’anno. Mantenendo tale posizionamento, l’azienda punta a crescere in spazi adiacenti alle cucine e bagni con un altro marchio, evitando l’annacquamento del brand Boffi. Il posizionamento nell’alto di gamma ha consentito all’azienda di crescere ad un ritmo del 10% annuo.

Passando ora ad analizzare i principali spunti in tema di mentoring e career management, ne sono emersi 3 di altrettanto valore:

1.L’incoraggiamento non è a senso unico. Questa espressione rappresenta un principio cardine del mentoring. L’importanza dei consigli ricevuti da un mentor viaggia in parallelo con la soddisfazione nel vedere i risultati raggiunti dal proprio mentee. Essere ricordati non solo per i risultati raggiunti ma anche per il cambiamento generato in un allievo è un grande stimolo per ognuno. Con le parole di Beppe Severgnini: “C’è una grande gioia nell’incoraggiamento: il successo dell’allievo deve essere un trofeo per il maestro”.

2.Costruirsi una carriera (ed una vita) che non sia monocultura. L’essere monocultura può rappresentare un limite in contesti aziendali. Antonio Baravalle ha citato di evitare di assumere, a livello manageriale, persone che siano monocultura aziendale. Lo stesso Baravalle ha riportato il caso di quando era a capo di Lancia e venne assunto in Alfa Romeo un dirigente proveniente da un’azienda tedesca, assai strutturata. Il contatto con il modo di operare in Fiat, dove il rapporto del management con l’imprenditore è molto più aderente e quindi diverso dal contesto di provenienza del neoassunto, ha portato ad un clash culturale.

3.Be Curious: in the end that’s all you need. Quest’ultimo spunto deriva dalla storia di Antonio Baravalle, il quale dopo essersi laureato in biologia ed in attesa di cominciare un dottorato a San Diego, nutrì la sua passione per l’economia conseguendo un Master in Business Administration. Un ulteriore rinvio dell’inizio del dottorato lo portò ad accettare un lavoro in ambito aziendale, lavoro che rappresenterà l’avvio di una carriera all’apice di diverse organizzazioni. Curiosità, “fame” e voglia di realizzare qualcosa di significativo possono rappresentare la spinta positiva nella carriera di ognuno di noi.

Gianmichele Potito

Mentee di Mentors4u

 

 


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