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Il "batterio" dell'imprenditoria

di Mentors4u- Carlotta Siniscalco, Federica Salvati | Team Mentors4u

Intervista a Livio Valenti, Mentor di Mentors4u e fondatore di Vaxess Technologies, startup basata a Boston e finanziata da fondi di venture capital che sviluppa soluzioni tecnologiche in grado di conservare i vaccini senza necessità di refrigerazione. Un’idea rivoluzionaria per il settore della sanità pubblica, in particolare nei paesi in via di sviluppo dove la carenza di infrastrutture rende il trasporto di medicinali particolarmente difficile e costoso. Prima di fondare Vaxess Technologies, Livio ha lavorato per le Nazioni Unite nel sud est asiatico e ha ottenuto un master in Public Policy presso la Harvard Kennedy School.
E’ stato eletto da Forbes uno dei “30 under 30” più influenti nel mondo di Science & Healthcare.

Il Mentor Livio Valenti si dichiara affetto dal “batterio dell’imprenditoria” ed amante, in particolare, della fase davvero iniziale di un progetto imprenditoriale: “mettendo la vita di un’impresa su una scala che va da 0 a 100, a me piace seguire la parte che va da 0 a 20”.
Uno start-up guy di grande successo, che grazie alla sua voglia di mettersi in gioco insieme ad un team d’eccezione è riuscito a dar vita ad una realtà che ha tutte le carte in regola per migliorare la vita di molte persone.
Il nostro Mentor è uno dei fondatori di Vaxees Technologies, start up che commercializza una nuova generazione di vaccini che possono essere conservati senza refrigerazione.
“Mi chiedono sempre se sono uno scienziato” ci racconta Livio, che ha avuto un percorso di studi piuttosto lontano rispetto a quello di uno scienziato.
Laureatosi presso l’Università Bocconi in Public Administration Economics ha collezionato un’esperienza di studio alla University of California e un Double Degree in International Management presso la Fudan University (Shanghai), Livio tiene molto a specificare l’importanza che ha avuto per lui l’opportunità di studiare all’estero: l’’inserimento graduale in un contesto diverso è per lui infatti una grandissima opportunità, “prima è una culla, poi diventa quasi un’addiction”.
Anche la sua prima esperienza lavorativa è stata fuori dall’Italia, precisamente in Cambogia, dove ha lavorato per due anni e mezzo per un’agenzia delle Nazioni Unite su diversi progetti inerenti lo sviluppo di infrastrutture e lo sviluppo rurale. “La scelta di lavorare nelle Nazioni Unite è stata insieme idealistica e pragmatica”, così risponde Livio alla domanda su quali siano stati i driver della scelta di iniziare a lavorare per le Nazioni Unite, spiegandoci come in un lavoro così socially impactful non si perdano le skills apprese nel percorso di studi ma si impiegano le stesse abilità che si userebbero in consulenza o in una banca d’ investimento per un obiettivo nale diverso.
Dopo l’importante esperienza lavorativa in Cambogia, Livio è tornato sui banchi di scuola iniziando il Master in Politiche Pubbliche presso la Harvard Kennedy School of Government. “L’opportunità di studiare presso la Harvard Kennedy School of Government è difficile da rifiutare, comunque ho sempre avuto l’idea di studiare negli US”, spiega il nostro Mentor raccontandoci della sua scelta, ed aggiunge: “Fare un master in un contesto come quello di Harvard significa aprirsi a nuove possibilità e avevo voglia di costruire un network che mi permettesse, in futuro, di sviluppare progetti e lavorare su qualcosa di nuovo”.
Livio tiene molto a precisare che l’intero percorso di studi ad Harvard è stato finanziato da una borsa di studi del Governo italiano, per lui questo è stato un grande riconoscimento. Harvard ha significato più di un’esperienza di studio all’estero: ha creato il terreno fertile per la nascita dei futuri progetti di Livio ed in particolare nel corso di Commercializing Science con il suo team ha iniziato a gettare le basi di Vaxees.
Durante il suo lavoro in Cambogia si è concentrato sul mercato della seta e sulle opportunità economiche a questo legate, ha potuto apprezzare così l’importanza del materiale nei diversi settori in cui è impiegato ed è entrato in contatto con gli studi del Professor Omenetto, docente di Ingegneria Biomedica che stava studiando in particolare una proteina estratta dalla seta utilizzabile per stabilizzare i vaccini no ad alte temperature.
Per Livio è nata così l’opportunità di iniziare una start up che sfruttasse questa tecnologia. “Abbiamo iniziato a lavorare al progetto e a porci le prime questioni fondamentali per lo sviluppo della start up. Poi ci siamo chiesti se intraprendere una carriera in consulenza o in altre realtà simili oppure buttarci in questa avventura”, queste sono le parole con le quali descrive gli albori del suo progetto, ed alla ne Livio ed il suo team hanno deciso di cogliere appieno la s da ed intraprendere il viaggio emozionale di una start up.
Un fattore cruciale per la buona riuscita del progetto è stata la nascita di una squadra eterogenea con un vario mix di skills e un’ottima chimica interpersonale. Il team dei fondatori è composto da quattro persone: il nostro Mentor, Michael che ha un background in ingegneria meccanica, Kathryn, post-doctoral research fellow nel dipartimento di chimica e Patrick che ha alle spalle gli studi in sica ma ai tempi della fondazione di Vaxees era uno studente della Law School. Fondamentale per Livio è lavorare con un gruppo di persone che hanno punti di vista diversi e con le quali è possibile stabilire un confronto continuo. Certamente, ammette, all’inizio non è stato facile portare avanti il progetto, ma l’incoraggiamento da parte del mondo esterno ha aiutato, “è stata apprezzata non solo l’imprenditorialità del progetto, ma anche il fatto che questo affrontasse un problema che tocca tutti. Quindi anche se il costo opportunità del progetto è alto, sono stato ripagato ed è un’esperienza unica”.
Il rischio imprenditoriale è stato poi mitigato dai molti riconoscimenti che Livio ha ottenuto dal 2012, quando è iniziato il percorso di Vaxees: eletto da Forbes tra i 30 under 30 più influenti del mondo nel settore Science & Healthcare e riconosciuto come innovator under 35 da Wired Magazine, Livio racconta che nelle varie fasi di up and down della start up, questi riconoscimenti hanno avuto l’importante ruolo di invogliare a continuare e a non arrendersi. Le fasi down ci sono state, come normale che sia, ma le sfide più difficili che Vaxees ha dovuto affrontare sono state quelle relative al fundraising: non è stato facile assicurarsi dei fondi stabili, peraltro l’avere delle fonti di finanziamento rappresenta uno spartiacque che segna il punto in cui il progetto sta diventando qualcosa di serio. Nonostante le varie rejections siano state difficili da accettare, Livio ed il suo team non si sono fatti abbattere e sono arrivati dove sono adesso. Ad oggi sono riusciti ad ottenere 13 milioni di dollari da venture capital e agenzie governative come la National Science Foundation e l'Istituto Nazionale della Sanità. Questi finanziamenti rappresentano un traguardo importante e segnano il percorso di Vaxees che ormai è una start up indirizzata verso una solida crescita. Giungere a questo punto però non è stato facile, ha richiesto lacrime e sangue.
Come lui stesso ci dice, Livio non avrebbe mai fatto nascere una realtà come Vaxees, con tutti i sacri ci che ha richiesto, se non per risolvere un problema concreto come quello di portare vaccini salvavita nei luoghi più svantaggiati del pianeta.
Per lui è davvero importante nel proprio lavoro chiedersi sempre quale sia il modo migliore per dare impatto a ciò che si fa. E ai nostri mentee ci tiene molto a dare tre consigli, parole da tenere sempre a mente: focalizzarsi sempre su quello che non funziona, rappresenta un’opportunità; abituarsi a sentirsi dire “no”, chiedere sempre il perché del “no” e migliorare sulla base delle spiegazioni ricevute ed infine, essere la persona che vede i mille più uno motivi per fare qualcosa e non quelli per abbandonare un progetto.

Livio Valenti
Vaxees e Mentor di Mentors4u
 

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