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DIVENTARE “NEXT GENERATION WOMEN LEADER”: SI COMINCIA ADESSO!

di Lucia Casagranda | Mentee di Mentors4u

Da qualche anno a questa parte, il concetto di gender equality è predominante nel mondo del lavoro e, più in generale, nella società. Heforshe, una campagna a favore dell’uguaglianza creata da UN Women e resa famosa da Emma Watson, cerca dal 2014 di coinvolgere persone di entrambi i sessi nella lotta contro la discriminazione femminile. Pubblicazioni come “Lean In” di Sheryl Sandberg spingono donne ambiziose in tutto il mondo a mettersi in gioco per farsi ascoltare, avere fiducia in sé stesse e raggiungere posizioni di potere negli affari, politica e non solo. 

Ma come possiamo noi studenti, laureati o giovani professionisti, iniziare a far parte del cambiamento e sostenere una società in cui il ruolo e lavoro della donna sia considerato pari a quello dell’uomo? Come possiamo, noi donne, far sì che anche i nostri colleghi promuovano l’importanza della parità di retribuzione, di promozione e di accesso a posizioni di leadership? Dopotutto, secondo diversi studi di McKinsey tra altri, le imprese con comitati esecutivi con più donne mostrano una migliore performance finanziaria e organizzativa rispetto ai board rappresentati solamente da uomini. 


Laureata in economia dall’Università di Trento e dall’ESSEC Business School di Parigi con un Msc in Management e doppia laurea in Luxury Brand Management con LVMH, mi sono ritrovata a vivere in prima persona queste problematiche da quando ho iniziato a lavorare come Project Manager/Business Analyst in una conosciuta marca francese di lusso. In un universo prevalentemente femminile, mi chiedevo come fosse possibile che al vertice dell’impresa ci fossero in prevalenza uomini, e pochissimi ruoli di leadership fossero occupati da donne. Sorprendentemente, questo era vero non solo per la mia impresa, ma per la maggior parte delle marche di lusso o moda in Francia, in Italia e non solo. Nonostante i passi avanti e gli sforzi fatti da queste società per promuovere l’uguaglianza di genere, ho però capito che il cambiamento non può arrivare solamente dall’alto ma che deve partire da ognuno/a di noi e dalla nostra voglia di metterci in gioco e batterci per le cause a cui teniamo. 

 

Dopo essere apparsa su un articolo del Financial Times focalizzato sui Msc in Management in Europa e la coltivazione di talenti femminili, ho deciso di iniziare più concretamente a giocare un ruolo più attivo partecipando a diverse iniziative rivolte al women empowerment. L’anno scorso, su consiglio del mio Mentor Andrea (project leader a BCG Singapore), ho partecipato a BCG Aspire, un evento di tre giorni organizzato da BCG e rivolto a studentesse talentuose in Europa, Africa, Medio Oriente e Sudamerica con lo scopo di accompagnare la crescita personale e professionale di queste giovani donne ambiziose.

 

Quest’anno, ho avuto l’onore di essere tra le 100 giovani donne selezionate per partecipare a Next Generation Women Leader”  di McKinsey su più di 6000 candidature. L’evento di tre giorni svoltosi in un castello nei pressi di Parigi aveva un obiettivo principale: ispirare le leader del futuro a fare la differenza e a puntare in alto. Tra conferenze animate da partner di McKinsey provenienti da tutto il mondo, workshop incentrati sulla leadership ed attività di team building, ho avuto l’opportunità di incontrare giovani leader che stanno davvero la differenza nella loro comunità, azienda o nazione, come Wangu, ragazza kenyana che ci ha raccontato di come abbia fondato un’azienda per fornire acqua pulita allo slum più grande d’Africa, per contrastare le operazioni della mafia locale. È stata un’esperienza estremamente preziosa che mi ha profondamente ispirata a fare ancora di più per lasciare il segno non solo sul mondo del lavoro ma anche nella società. 

 

 

 

A tutte le next generation women leaders della Community di Mentors4u dico: punta in alto, non lasciarti scoraggiare, lasciati ispirare e fai la differenza… dopotutto, who runs the world? 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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