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M4U Scuole Superiori: il percorso del Mentor Pietro Reho

di Pietro Reho | Team M4U Scuole Superiori

#condividilatuastoria: un viaggio del Team Progetto Scuole Superiori di Mentors4u nella nostra Community, per scoprire come sogni e insicurezze di studenti e studentesse delle superiori si sono trasformati in storie di successo. Oggi il protagonista è il Mentor Pietro Reho.​

Quale percorso hai seguito durante le Scuole Superiori? Quali attività che hai svolto ti hanno aiutato a fare la tua scelta universitaria o hai ritenuto importanti per la tua formazione? Hai partecipato a progetti o iniziative esterne alla scuola?
Ho svolto il mio percorso di studi in una scuola francese basata in Italia, con programma scolastico completamente diverso rispetto a quello italiano. Questo mi ha lasciato un po’ imprigionato in una “bolla” al termine del percorso, con pochissima visibilità su cosa fare più avanti e quale potesse essere il percorso più adatto a me. Due fattori chiave per effettuare una scelta tanto delicata sono sicuramente stati:
- Seguire le proprie passioni: ho da sempre provato un forte interesse per le materie tecnico-scientifiche, che mi sarebbe piaciuto approfondire durante il percorso universitario; quando ho iniziato a valutare le opzioni, il Politecnico è da subito sembrata la scelta più naturale.
- Farsi guidare e consigliare: ho cercato da subito di coinvolgere persone di cui avevo grande stima (sia poco più grandi di me, sia professionisti senior) chiedendo preziosi consigli per identificare la scelta più corretta, spiegandomi pro e contro di ogni alternativa; la loro guida è stata sicuramente fondamentale per prendere la decisione finale.
 
In cosa consiste il corso universitario che hai scelto? Quali sono gli esami più importanti del corso? Quali attività consigli di svolgere, oltre a quelle presenti sul piano di studi?
Ingegneria Gestionale rappresenta il connubio tra un percorso a forte carattere manageriale e uno di natura più tecnica. Gli esami più importanti vertono dunque su entrambi i fronti, spaziando da materie altamente incentrate sulla gestione della produzione e le tecniche manifatturiere, ad altre di carattere più economico.
Si tratta di un percorso molto intenso, che insegna a gestire il proprio tempo con diligenza e rigore. Il mio consiglio è dunque quello di dedicare i primi anni allo studio, al fine di acquisire la corretta forma mentis, pur tenendo sempre “gli occhi aperti” su ciò che realmente ci interessa o stimola quando pensiamo ad un futuro professionale. Infine, raccomando caldamente di svolgere quante più esperienze professionali (internship, volontariato), specie verso la fine del percorso, con l’obiettivo di rendere l’esperienza pratica oltre che accademica.  
 
Che cosa consiglieresti a chi oggi deve scegliere quale percorso seguire dopo le scuole superiori? Quali attività/skill sono assolutamente indispensabili per il futuro? (es. certificazioni utili, lingue, stage/attività da svolgere, progetti, volontariato…)
Come anticipato, credo fermamente nell’importanza dell’università come canale di ingresso privilegiato per il mondo del lavoro. L’approccio strutturato e analitico – tipico di un percorso ingegneristico – è stato di grande valore per le esperienze professionali che ho successivamente svolto. D’altro canto, credo sia di fondamentale importanza cercare di esulare dall’ambito meramente accademico e lavorare a fondo sulle cosiddette soft skills. Queste vengono troppo poco stimolate durante il percorso universitario, ma costituiscono de facto l’elemento chiave per lavorare in sintonia con colleghi e clienti. In qualsiasi settore professionale. A tal fine, le esperienze più significative che annovero sono certamente quelle internazionali (es., tramite percorsi di doppia laurea, stage all’estero, business program). Queste costituiscono un elemento chiave per costruire un profilo completo e competitivo sul mercato del lavoro.


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