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M4U Scuole Superiori: Il percorso del Mentor Renato Giliberti

di Renato Giliberti | Team M4U Scuole Superiori

#condividilatuastoria: un viaggio del Team Progetto #ScuoleSuperiori di #Mentors4u nella nostra Community, per scoprire come sogni e insicurezze di studenti e studentesse delle superiori si sono trasformati in storie di successo.
 
Oggi il protagonista è il Mentor Renato Giliberti. 

Quale percorso hai seguito durante le Scuole Superiori? Quali attività che hai svolto ti hanno aiutato a fare la tua scelta universitaria o hai ritenuto importanti per la tua formazione? Hai partecipato a progetti o iniziative esterne alla scuola? 
Il mio diploma superiore è di indirizzo Scientifico, questo mi ha aiutato negli anni dell’università, grazie a una solida formazione analitica di base.
Rispetto all’orientamento universitario, è stato utile partecipare agli Open Day delle università.
In aggiunta, consiglierei a tutti di confrontarsi con studenti e laureati delle facoltà di interesse per comprendere cosa significa effettivamente specializzarsi in un’area e svolgere un determinato lavoro.
Nel mio caso, quello che più mi ha aiutato a capire che da "grande" mi sarebbe piaciuto diventare Manager è stato il PON "Fare Impresa" organizzato dal mio Liceo in collaborazione con il Brand Carpisa (Kuvera S.p.A.). Questa meravigliosa esperienza mi ha permesso di contribuire alla realizzazione di un progetto di Brand Management per l’area Marketing del gruppo. E dopo i pomeriggi passati in azienda mi son detto: “questo lavoro mi piace!”.
 
In cosa consiste il corso universitario che hai scelto? Quali sono gli esami più importanti del corso? Quali attività consigli di svolgere, oltre a quelle presenti sul piano di studi? 
Durante il triennio, ho studiato Economia & Management; per il biennio ho scelto International Management. Entrambi sono utili per chi ambisce ad una carriera manageriale in una azienda, banca o società di consulenza. Per queste professioni serve dotarsi di una buona base analitica e un’eccellente visione strategica. Ciò significa: imparare a comprendere i "numeri" attraverso lo studio di matematica, statistica, econometria e contabilità e bilancio; avere idea di "cosa ci accade intorno" attraverso le teorie micro e macroeconomiche, il diritto, l’analisi di mercato e la finanza; comprendere le dinamiche di un’organizzazione e le sue possibilità di sviluppo con lo studio di economia e organizzazione aziendale, gestione delle risorse umane e strategia.
Non esistono esami più o meno importanti, tutti lo sono a loro modo e proprio grazie all’università si può capire in che area focalizzare la propria carriera.
Considerando che nel mondo del lavoro è fondamentale saper comunicare e usare bene il PC, consiglierei di svolgere attività legate al Public Speaking e di partecipare a corsi avanzati di Microsoft Excel e Power Point.

Che cosa consiglieresti a chi oggi deve scegliere quale percorso seguire dopo le scuole superiori? Quali attività/skill sono assolutamente indispensabili per il futuro? (es. certificazioni utili, lingue, stage/attività da svolgere, progetti, volontariato…)  
Segui il tuo cuore! 😊 In aggiunta: cercherei di comprendere dove mi vedo nel lunghissimo termine, per esempio a 50 anni. Questo non significa che le cose non possano cambiare nel corso del tempo, ma c’è una grande differenza tra diventare medico, attore, giudice o amministratore delegato. Ecco: la macroarea è fondamentale capirla alla fine delle scuole superiori. Poi per quella più specifica c’è tempo all’università. LinkedIn oggi offre uno strumento prezioso per comprendere le opportunità del presente e del domani in quasi tutti i settori. Attraverso i percorsi professionali dei più senior e le job description delle posizioni aperte si può valutare cosa ci è più affine.
Per il futuro: più che fondamentale la conoscenza dell’inglese e raccomandata quella di una terza lingua. Saper usare il PC e comunicare in modo efficace e persuasivo. Un’esperienza di volontariato e un lavoretto nel tempo libero, molto raccomandati in tal senso l’animatore turistico, il cameriere/bartender e il commesso, perché ci abituano a gestire lo stress e a relazionarci al pubblico in modo naturale. E lo sport, che insegna a fare squadra e ci rende più carichi e ottimisti.

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