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Ho avuto tanti Mentor: ora è arrivato il mio turno di fare give-back

di Andrea Bertoni | Mentor di Mentors4u

Se ripercorro le mie esperienze degli ultimi 10 anni, non posso non pensare a quante scelte ho fatto che in un modo o nell’altro mi hanno portato professionalmente e personalmente a dove sono oggi. 

Dalla scelta dell’università al primo lavoro fino alla scelta dell’MBA. Tutte decisioni che ho preso ad importanti bivi che ognuno si trova ad affrontare nel corso della propria carriera. Per nessuna di queste decisioni la scelta è stata facile: c’era sempre un’alternativa e difficilmente potevo sapere ex-ante quale sarebbe stata la decisione giusta. Sono proprio questi i momenti nei quali l’aiuto ed il supporto di un Mentor diventano preziosi: non ti darà mai la risposta ad una domanda a cui spetta solo a te rispondere, ma ti aiuta a riflettere su tutte le opzioni e a considerarle con l’approccio critico di chi ci è già passato.
Se ci ripenso, la maggior parte dei Mentor che ho avuto non si sono mai presentati come Mentor, né io in quel momento li vedevo come tali: erano persone con più esperienza di me, che erano già passate da quella stessa scelta e che avevano voglia di aiutarmi a prendere la decisione migliore. Ed hanno avuto un ruolo fondamentale nel guidarmi verso mondi di cui avevo solo sentito parlare: portandomi il loro punto di vista e la loro esperienza diretta mi hanno dato quella consapevolezza che da solo non sarei mai riuscito a raggiungere.

Due sono stati i momenti fondamentali in cui ho compreso effettivamente l’importanza del Mentoring: prima durante la magistrale, quando sono venuto a conoscenza di Mentors4u e sono diventato un Mentee. È stato il momento in cui ho effettivamente capito l’importanza di avere qualcuno che dedichi del tempo nel guidarti passaggi complicati della vita come lo sono la ricerca e la scelta del primo lavoro. Il secondo è stato proprio il primo lavoro, in McKinsey&Co., dove il Mentoring e il coaching rientrano tra i valori fondanti della cultura aziendale: è un circolo virtuoso in cui si entra Mentee e si diventa naturalmente Mentor.

Non si smette mai di essere Mentee e di aver bisogno di Mentor: i Mentor possono cambiare, sulla base delle esperienze e delle scelte fatte. Lo vivo io stesso anche da studente MBA in USA, dove il concetto e la pratica del Mentoring sono ancora più diffuse. Ma poter restituire un po’ di quanto si è ricevuto è davvero gratificante.

È probabilmente l’esperienza in McKinsey&Co. che mi ha spinto a impegnarmi a diventare Mentor a mia volta per aiutare persone che sono nella stessa situazione in cui mi trovavo io qualche anno fa. Sono così diventato Mentor in Mentors4u, aiutando tre ragazzi alle prese con la scelta del primo lavoro. Ci sono davvero molti modi per restituire un po’ di quello che si è ricevuto, anche più informalmente: aiutare ragazzi motivati che, come me solo un paio d’anni fa, stanno considerando l’application per un MBA ed hanno bisogno degli stessi consigli che chiedevo io ai miei Mentor. Mi piace pensare di essere la persona che avrei voluto avere al mio fianco nel momento di queste scelte. Non so se ne sono all’altezza ma almeno ci provo. 

Ho avuto la fortuna di ricevere tanto da persone che disinteressatamente hanno deciso di aiutarmi e credo sia naturale (e doveroso) dare ad altri quello che ho ricevuto, nel vero spirito del give-back. In USA si dice “What goes around comes around”, con un’accezione negativa. Sono convinto che sia vero anche in senso positivo!
 

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