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Che cosa significa essere un Mentor? L’intervista al Mentor e Ambasciatore Alessio Scipione

di Team Editoriale | M4U

Mentor oltre che Ambasciatore di Mentors4u e Senior Manager in Pwc, Alessio Scipione è laureato in Ingegneria Aerospaziale ed in Ingegneria Gestionale ed ha maturato un’esperienza decennale presso aziende operanti in diversi settori. 
Si è inizialmente occupato di Project Management nell’ambito impiantistico in differenti contesti internazionali. Ha assunto successivamente incarichi operativi in Operations coordinando la produzione e piani di ottimizzazione di stabilimenti tessili dislocati in diversi paesi. In seguito in Supply Chain, ha assunto la responsabilità della gestione della pianificazione della produzione e della distribuzione dei prodotti finiti in ambito food & beverage.
E dopo avere frequentato un master MBA, Alessio ha intrapreso la carriera consulenziale prima in Francia poi in Italia supportando le aziende a livello direzionale ed in ambito M&A su tematiche Operations/Supply Chain. 
Gli abbiamo fatto qualche domanda per approfondire cosa significhi essere un Mentor e come aiuti non solo gli studenti, ma anche gli stessi professionisti che si mettono a loro disposizione.

Fai parte della Community di Mentors4u con entusiasmo da un po’ di tempo ormai. Cosa ti ha spinto a mettere a disposizione le tue conoscenze e le tue competenze? 
Il ruolo del Mentor è quello di prospettare diverse direzioni in modo che possano essere valutate autonomamente. Proprio in virtù di questa sua funzione, ritengo che la figura del Mentor sia importante, soprattutto quando si delinea il momento di passaggio dal mondo universitario a quello del lavoro, e non si abbia un’ampia visione di quali siano le molteplici scelte possibili né in che cosa concretamente consistano. Ho vissuto la medesima esperienza all’inizio della mia carriera lavorativa, dal momento che pensavo potesse avere esclusivamente un taglio di natura tecnica, precludendomi quindi di considerare potenziali altre opportunità o percorsi di sviluppo. In un secondo tempo mi sono trovato analogamente a rivedere la mia carriera quando ho deciso di intraprendere un MBA e di rimettere in gioco me stesso e il mio percorso professionale. Grazie al Master, ho avuto la possibilità di entrare in contatto con molti professionisti, afferenti a posizioni e settori diversi, veri e propri “Mentor temporanei”, che mi hanno arricchito nelle mie valutazioni di percorsi di crescita alternativi. È stato proprio grazie ai diversi contatti che ho avuto con professionisti del settore della consulenza, che ho raggiunto la motivazione a perseguire una carriera in quella direzione, mai prima presa in considerazione. A fronte dell’importante contributo che i Mentor hanno avuto nella mia crescita professionale, prima durante il percorso di studi, e dopo con una seniority più alta in fase di revisione della carriera, ho deciso di contribuire a mia volta in qualità di Mentor per supportare ragazzi, come lo ero io, nei processi del loro sviluppo accademico e professionale (in ottica di “giveback”).
 
Come Mentor, qual è il ricordo più bello legato a questa esperienza? Quando, in un rapporto di Mentoring, ti rendi conto che il tuo supporto e i tuoi consigli sono preziosi per i Mentee?
Ricordo con grande piacere il percorso intrapreso con un mio Mentee, che è andato oltre gli appuntamenti previsti dal percorso tradizionale, grazie all’instaurarsi di un rapporto umano e di fiducia. Mi ha dato grande soddisfazione essere spettatore dell’elaborazione da parte sua di una scelta consapevole, a seguito di riflessioni processate congiuntamente. Una volta avviata la direzione professionale così elaborata, il ragazzo ha voluto condividere con me la notizia della sua riuscita. Ricevere le sue chiamate, con cui mi ha reso parte della sua soddisfazione e del suo successo, mi ha trasmesso immediatamente la consapevolezza di aver contribuito nella delicata fase di ingresso nel mondo del lavoro di un mio Mentee. Di conseguenza, reputo di primaria importanza, per un ragazzo che deve prendere in considerazione quale carriera professionale intraprendere, avere a disposizione la visione più ampia e concreta di chi un’esperienza l’ha già vissuta e sviluppata, elaborando una visione più realistica ed estesa.
 
Oltre ad essere un Mentor, sei anche Ambasciatore del nostro programma. Come descriveresti l’iniziativa a chi non la conosce? Perché per un professionista è importante mettersi in gioco e rendersi disponibile nel supportare i giovani, in qualità di Mentor? 
L’iniziativa è una possibilità di aggregazione di persone che si trovano nella medesima situazione accademica / professionale, per condividere stimoli, visioni, opportunità ed iniziative sul presente e sul futuro, in modo da potersi reciprocamente arricchire. Uno dei punti di forza della crescita personale e professionale è la curiosità. Partendo da questa, tramite lo strumento del networking che col Mentoring si rafforza, si possono configurare nuove possibilità di crescita e sviluppo prima non considerate. Nell’ottica del Mentor i fattori di stimolo sono principalmente tre. Primo, la soddisfazione sul lato umano nel poter contribuire al delicato momento del passaggio dal mondo accademico a quello professionale e in parallelo alla crescita personale del Mentee. Secondo, l’arricchimento di cui lo stesso Mentor beneficia dallo stimolante confronto con nuove generazioni di giovani ad alto potenziale. Terzo, l’approccio di un giveback all’interno di una community.
 
Attualmente sei Senior Manager in PwC. Cosa porti con te del tuo lavoro, oltre alle competenze tecniche, nel rapporto con i tuoi Mentee? Allo stesso modo, essere un Mentor, ti ha dato input positivi spendibili nella quotidianità della tua professione? 
Essere un manager significa fare maggiormente leva sulle proprie soft skills che sulle hard skills. Si tratta pertanto di riuscire a raggiungere gli obiettivi comuni all’interno di un team coeso e motivato mettendo a frutto le competenze e capacità di ognuno dei propri collaboratori. Nel rapporto con i Mentee utilizzo il medesimo approccio per far emergere i talenti, le aspirazioni e le abilità che contraddistinguono ciascuno di loro. In senso inverso, essere Mentor mi permettere di entrare in contatto con diversi ragazzi, ognuno con le sue peculiarità. Questo rappresenta una fonte di arricchimento personale per comprendere meglio le loro aspirazioni e capacità in modo da poterli opportunamente valorizzare e motivare nel contesto lavorativo.
 
I Mentee della nostra Community sono prossimi ad entrare nel mondo del lavoro. Come immagini sarà il tuo settore nei prossimi anni? Su quali fattori pensi che debbano investire per entrare preparati alle richieste del mercato?​
Gli scenari futuri sono in divenire costante e imprevedibile, come ha dimostrato anche negli ultimi tempi l’emergenza sanitaria del COVID-19. Tuttavia la direzione che si delinea è quella di un mondo del lavoro in cui la rilevanza della digitalizzazione e della sostenibilità del business è sempre maggiore. È fondamentale, per essere sempre preparati alle richieste del mercato, la capacità di reinventarsi in relazione alle mutevoli circostanze che in modo più o meno prevedibile impongono mutamenti al mondo del lavoro, per anticipare e soddisfare le diversificate necessità del cliente. Da un punto di vista tecnico, le competenze in ambito digital sono e diventeranno sempre più indispensabili nella gestione delle informazioni e nella comunicazione delle stesse.

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