- Rappresentare presso le istituzioni le società attive in tali settori, favorendo lo sviluppo di un adeguato contesto normativo;
- Promuove l’attività di tali società presso le imprese e gli investitori;
- Raccogliere e divulgare le informazioni relative ai suddetti mercati.
Il corso si è rivelato un’eccezionale esperienza professionale, in cui alcuni dei top manager del settore hanno approfondito gli aspetti legali, esecutivi, ed amministrativi del loro lavoro.
Non solo questo, il corso ha permesso di discutere strumenti relativamente innovativi in Italia come il Private Debt o le SPAC, chiarendo la loro ragion d’essere, strategica e finanziaria.
Mettendo a confronto i dati italiani con quelli del resto del mondo, è emerso che il mercato Italiano è indietro rispetto ai peers internazionali, sebbene si trovi in un momento di sviluppo. Nascono rapidamente servizi finanziari più complessi che approfondiscono il mercato dei capitali sbloccando soluzioni innovative per l’intera compagine d’impresa nazionale. Allo stesso tempo, il progresso normativo facilita l’accesso di un numero maggiori di investitori e nuovi competitors, rendendo il mercato più efficiente. Da segnalare a questo proposito, una volontà politica che negli ultimi anni, seppur lentamente, ha man mano accolto le proposte di AIFI. In particolare, i fondi di Private Debt hanno recentemente ottenuto l’abilitazione normativa per operare sul territorio, ed il lancio del Fondo Italiano ha giocato il ruolo fondamentale di anchor investor per molte SGR italiane, che così sono riuscite ad attrarre il capitale minimo per riuscire ad operare.
Altro aspetto positivo del corso è stato il conoscere e discutere con i manager e gli altri partecipanti. Tra i presenti, c’erano infatti diversi rappresentanti di banche e istituzioni, ma anche di testate giornalistiche, a dimostrare il crescente interesse per una realtà che in Italia è ancora largamente ignorata. Non a caso, molti dei manager, hanno lamentato la scarsa adesione alla raccolta fondi di investitori istituzionali italiani, cosa che di fatto limita la competitività, anche a livello internazionale, delle società italiane operanti nel settore.
Tutti i settori di cui si è parlato al corso offrono alcuni tra i lavori più eccitanti e prestigiosi, in Italia come in Europa. Tuttavia, la prassi internazionale vuole che i candidati abbiano esperienza in consulting, o meglio, in investment banking. Questa dovrebbe preparare per un lavoro forse altrettanto intenso, ma che spesso richiede più responsabilità e capacità di gestione, essendo più imprevedibile, complicato, e remunerativo.