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L'evoluzione del Luxury sector: valutazioni di borsa e contesto M&A

di Federica Salvati | Team editoriale Mentors4u

Il comparto del lusso negli ultimi anni si è connotato per una generale vivacità sia in termini di valutazioni di borsa che in termini di transazioni. In particolare il contesto delle transazioni M&A con controparti sia industriali che finanziarie ha visto i fondi di Private Equity come principali protagonisti del processo di acquisizione di importanti realtà del settore.

Il mercato del lusso è particolarmente appetibile per il Private Equity per varie ragioni, come ad esempio la notorietà che si associa al fondo una volta che questo investe in una società del lusso e la possibilità di migliorare la situazione delle società acquisite che, per la struttura del settore, specialmente in Italia, sono di dimensione piccola e non in grado di sfruttare a pieno le loro potenzialità.

Queste potenzialità derivano dalla forza del brand che spesso si basa sulla qualità internazionalmente riconosciuta del Made in Italy. Il driver fondamentale delle acquisizioni da parte dei fondi comunque è l’alto livello di multipli di transazione in cui naviga il settore. Questo scenario consente ai fondi di investire in una società ed essere poi ragionevolmente certo di poter contare al momento del disinvestimento su un ottimo livello di multiplo in uscita. Fino a qualche anno fa la preoccupazione principale di chi investiva nel settore del lusso era trovare un investitore a cui rivendere la società. Attualmente invece il contesto garantisce un folto gruppo di potenziali acquirenti per società in salute del settore.

Selezionando un campione di 25 tra le più importanti transazioni del settore negli ultimi 5 anni, i multipli registrati sono stati pari a 3 volte i ricavi e 17 volte l’EBITDA. I settori che hanno attratto il maggior numero di deal a livello internazionale sono quelli dell’Apparel & Accessories. Ancora limitati per numerosità e dimensione delle operazioni sono i deals nei settori di “lusso esperienziale” quali turismo, viaggi e cosmetica.

L’Italia attrae l’interesse degli investitori sia locali che internazionali per la presenza di un gran numero di aziende ancora di gestione famigliare con grandi opportunità di crescita in termini di espansione geografica su nuovi mercati e di razionalizzazione dei costi.  Confrontando le operazioni italiane con le altre del campione in questione, si nota come le operazioni italiane siano nella maggior parte dei casi guidate da fondi di Private Equity, mentre a livello internazionale sono predominanti le operazioni guidate da investitori strategici. Questo è in gran parte collegato all’esigenza da parte dell’imprenditore italiano di restare nell’azionariato con un ruolo operativo in azienda per guidare la fase di sviluppo successiva.

Spostando l’attenzione sui multipli di borsa, le aziende del comparto esprimono valutazioni in linea con i multipli di M&A visti in precedenza: il multiplo medio sui ricavi è di 3x e sull’EBITDA di 14.6x. L’aspetto più interessante resta comunque il trend di crescita del settore che poggia su un’evoluzione delle leve di creazione del valore e del modello di business, sempre più incentrato sull’e-commerce e sull’esclusività del brand.
 
  
 

 

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