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Uno sguardo sul fashion&luxury con il Mentor e CEO di Patrizia Pepe Roberto Tribioli

di Team Editoriale | M4U

Patrizia Pepe è un marchio leader mondiale di abbigliamento femminile di lusso a prezzi accessibili e Roberto Tribioli, ne è stato nominato Amministratore Delegato della società nel 2018, e fianco a fianco con i fondatori dell’Azienda (Claudio Orrea e Patrizia Bambi) ha lavorato sul posizionamento globale e sull'espansione del marchio.
Roberto ha una grande esperienza nella vendita al dettaglio e di beni di lusso, grazie alla sua esperienza negli ultimi otto anni, in quattro continenti diversi (Asia, Nord America, Sud America ed Europa), in Bain & Company, dove è stato consulente per oltre 50 società leader e fondi di private equity in merito a a strategia, finanza, marketing, distribuzione e impegni digitali.
Roberto ha conseguito un M.B.A. con Dean’s Honors presso la Columbia Business School, dove si è specializzato in vendita al dettaglio e beni di lusso, e una laurea in ingegneria cum laude presso l'Università di Roma – Tor Vergata
È nostro Mentor ormai da qualche anno, ed è stato protagonista lo scorso inverno di una entusiasmante Coffee Chat negli uffici milanesi di Patrizia Pepe.
Gli abbiamo fatto qualche domanda, per conoscere meglio l’azienda della quale è CEO e il settore fashion & luxury.

Come CEO di Patrizia Pepe, quali sono i fattori che permettono di mantenere i vostri standard così alti? A quali fattori date più peso (risorse umane, marketing, management…)?
In Patrizia Pepe riponiamo molta attenzione nel prodotto perché attraverso le nostre collezioni raccontiamo il nostro brand.
Patrizia Bambi, Direttore Creativo del Brand, assieme al suo team dell’ufficio stile, dedica molto tempo alla ricerca stilistica per mettere in evidenza in ogni stagione i dettagli e i tratti identificativi dello stile Patrizia Pepe. 
Lo stile inoltre si deve coniugare con gli aspetti più tecnici e legati al business, come le materie prime e la manifattura. I nostri prodotti devono rispettare l’altissimo rapporto qualità prezzo che da sempre li contraddistinguono, prodotti destinati a durare nel tempo.
Le nostre collezioni si rivolgono a donne indipendenti, cittadine del mondo, rock e a loro rivolgiamo un’esperienza di brand garantita dalla nostra comunicazione, che lavorando a 360° desidera raccontare il DNA del brand con uno storytelling autentico e contemporaneo, e da una vera e propria esperienza omnichannel che unisce la convenienza del sito internet all’esperienza di negozio che abbiamo rilanciato con un nuovo concept lo scorso settembre a Milano.
Il vero ingrediente segreto dell’azienda sono però le persone, noi parliamo di #PATRIZIAPEPECREW.  L’azienda è caratterizzata da un forte spirito imprenditoriale, che pervade tutti i dipartimenti e ci permette di operare come una grande startup. L’età media è molto giovane e questo ci permette di mantenere il forte spirito di innovazione che da sempre ha caratterizzato l’azienda (i.e. siamo stati tra i fautori del business model del “pronto moda”).
 
L’età media dei nostri Mentee è di 24 anni, presto molti di loro entreranno nel mondo del lavoro. Prossimamente, in quale direzione ipotizzi si muoverà il marchio e più in generale il settore moda, alla luce anche della situazione attuale di emergenza che stiamo vivendo? Che piani hai per la tua azienda nel prossimo futuro? 
L’emergenza COVID ha velocizzato i trend che per il fashion & luxury erano già partiti pre-COVID. 
Il processo di Digitalizzazione, già in atto, è stato il primo a subire una rapida accelerazione. È stato necessario attivarsi per l’implementazione di digital showroom per le campagne vendita, sviluppare progetti di intelligenza artificiale per ottimizzazione lo sviluppo delle collezioni e gestione delle attività di merchandising così come si sono sviluppati nuovi progetti che mettono sempre più in comunicazione il negozio fisico con il mondo/le piattaforme digitali. Lo stesso smart-working è stato un passo necessario.
Questo momento di stop forzato ci ha condotto a ripensare in modo puntuale alla nostra identità e ai prodotti che mettono l’accento sul DNA del brand, sui prodotti timeless caratterizzati dall’alta qualità intrinseca e fortemente identificativi dello stile di un brand.
Tornando all’essenza del brand vi è la necessità di comunicare in modo chiaro e coerente con il consumatore, raccontare il brand attraverso progetti/esperienze (in questo periodo forzatamente digitali) coinvolgenti, interessanti capaci di rappresentare intrinsecamente i valori di brand. 
Inoltre, il lockdown ha messo un forte accento su tutti i temi legati al well-being. In azienda eravamo già impegnati, e continueremo ad esserlo, nello sviluppare collezioni sostenibili, provenienti da tessuti di riciclo o sviluppate in supporto di cause legate ai valori del brand. I consumatori vogliono un brand che non usi questi temi come slogan, ma che li viva nel profondo.
Secondo me, la sostenibilità non è data solo dall’attenzione all’ambiente, ma soprattutto dal supportare cause vicine ai valori del brand. Ne è un esempio la nostra campagna per la Festa della Donna “Women Support Women” in ci abbiamo coinvolto un gruppo di giovani ragazze skaters per lanciare #PatriziaPepeCrew, un nuovo movimento inclusivo inteso come un collettivo femminile per favorire e incoraggiare la libera espressione delle donne attraverso la musica, l’arte, lo sport e qualsiasi altro settore in cui possano raccontare al meglio se stesse e la propria unicità. Al progetto e, nello specifico, alla Festa della Donna si è legata un’iniziativa istituzionale che ha visto l’azienda impegnata con una donazione destinata a “Dress for Success”, associazione no-profit che si impegna a sostenere donne in difficoltà che desiderano rimettersi in gioco.
La comunicazione gioca un ruolo importante per comunicare al nostro pubblico i nostri valori che sono radicati in 30 anni di storia, desideriamo far arrivare questi valori alle donne che vivono nel mondo offrendo loro la possibilità entrare in contatto con il brand in molteplici occasioni diverse.
Infine, sono fortunato perché rappresento un brand che da sempre ha avuto a cuore i temi della sostenibilità, ad esempio il ~70% dell’energia della nostra sede centrale a Firenze proviene da energia solare.
 
Per un marchio importante quale è Patrizia Pepe, la diversity è sicuramente un tema importante. Come viene gestita? Come vi distinguete in questo ambito rispetto ad altri settori? Quali politiche aziendali adottate?
La nostra azienda da sempre è molto “diverse”. Il 90% della popolazione aziendale sono donne così come la metà del nostro top management. Abbiamo ben 52 nazionalità presenti in azienda a livello globale. Il 50% della nostra popolazione ha una età inferiore ai 32 anni. La diversity è una delle caratteristiche portanti della #PatriziaPepeCrew, è un valore aggiunto, una opportunità di apprendimento continuo ed è il fattore che garantisce la continua spinta all’innovazione ed al cambiamento che è alla base delle aziende di moda di successo. Nei processi di recruiting cerchiamo sempre di inserire persone dotate di skill mangeriali eccellenti ma che siano anche espressione del nostro concetto di diversity, al fine di mantenere alta la dimensione “diverse” della nostra organizzazione. 
 
Quali sono le opportunità di crescita professionale e personale che una realtà come Patrizia Pepe mette a disposizione dei suoi dipendenti?
Anche in questo caso l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ed il lockdown che ne è conseguito hanno creato una “frattura” insanabile con il passato ed un’occasione unica perché molte cose possano finalmente cambiare. In Patrizia Pepe già da tempo stiamo lavorando con l’obiettivo di reinventare un nuovo assetto delle persone in azienda, per crescere in competitività e costruire l’employability del futuro. Questa, infatti, scaturisce dalla consapevolezza di una doppia responsabilità: lato azienda, nel garantire opportunità di crescita professionale attraverso il costante aggiornamento del livello di competenza con investimenti mirati su formazione e sviluppo, lato membro della #PatriziaPepeCrew, nella volontà e nell’impegno continuo a sostenere e migliorare le proprie capacità in linea con i cambiamenti e le esigenze del mercato in cui operiamo. In questo la nostra dimensione imprenditoriale, basata su valori familiari autentici, è uno straordinario vantaggio competitivo che aiuta la creazione di relazioni umane e professionali dirette, genuine e di grande soddisfazione.
 
Cosa non ti viene mai chiesto (nelle interviste, dai giovani che incontri, ecc.), ma che ritieni sia importante sapere per inserirsi nel mondo della moda?
Credo che la passione per il proprio lavoro (o settore in cui si opera) sia la cosa più importante. La passione infatti ci permette di essere creativi, di trovare soluzioni out of the box, di fare l’extra-mile senza che sia un peso.
È la passione che guida le nostre giornate e che ci permette di divertirci mentre siamo a lavoro. La passione è un fattore critico di successo in generale, ma lo è in maniera particolare per il settore della moda & lusso. Infatti, in una industry dove il mix tra left e right-brain è così rilevante, la passione è la vera scintilla del processo manageriale e creativo per un brand.
La domanda che vorrei mi veniste posta è legata proprio a questo tema e sarebbe: 
“Perché sei appassionato di quello che fai ogni giorno?”

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