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Quale futuro? #StudiareIngegneria

di Team Editoriale | M4U

Un approfondimento realizzato con il supporto della Community M4U dedicato a studentesse e studenti delle Superiori per fornire testimonianze concrete di chi, prima di loro, ha intrapreso determinati percorsi di studio. ​
Oggi Leonardo Modeo ci parla della sua esperienza c/o la facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano.

Che metodo hai usato per scegliere la facoltà universitaria?
Inizialmente pensavo di proseguire i miei studi in ambito scientifico, e, in particolare, ero orientato verso la facoltà di fisica. Durante il liceo, però, grazie anche ad alcuni stage, ho capito di essere più portato per il lato tecnico-pratico dei problemi; così ho iniziato a confrontare i piani di studi di diverse facoltà di ingegneria presso varie università, fino a quando, unendo la reputazione dell’università alle materie insegnate ho fatto la mia scelta. 
 
Da quali materie principali è composto il piano studi del tuo corso di laurea?
Nei primi due anni le materie principali del corso di laurea in ingegneria aerospaziale sono quelle caratteristiche di tutti i corsi di ingegneria industriale, di cui le principali sono analisi e calcolo numerico, fisica tecnica, meccanica razionale, disegno tecnico, chimica. Successivamente, in particolare al terzo anno, si studiano materie maggiormente caratterizzanti quali fluidodinamica, propulsione aerospaziale, dinamica di sistemi aerospaziali, tecnologie e materiali aerospaziali. 
 
Potresti elencarci e spiegare gli sbocchi lavorativi che si possono conseguire dopo una laurea in Ingegneria?
Gli sbocchi lavorativi dopo una laurea in ingegneria aerospaziale sono piuttosto ampi: è possibile trovare impiego in aziende produttrici di velivoli aeronautici e spaziali o di loro componenti, oppure in società che gestiscono flotte aeree e aeroporti, o in settori in cui siano richiesti studi fluidodinamici. In generale, è possibile lavorare in tutti quegli ambiti in cui siano richieste le competenze progettuali tipiche di un ingegnere industriale. 
 
È possibile passare un periodo all’estero seguendo questo tipo di corso? Ci sono controindicazioni?
Durante il terzo anno si può svolgere uno scambio di sei mesi presso varie università estere, principalmente in Europa. Si tratta di una grande opportunità di crescita personale ancor prima che accademica; le controindicazioni sono la complessità dell’iter da seguire per compilare un piano di studi, equivalente a quello che si seguirebbe al Politecnico, e il rischio di non riuscire a completare 30 CFU durante lo scambio, con conseguente rallentamento degli studi.
C’è anche la possibilità di svolgere uno scambio di due anni presso un’università francese con lo scopo di ottenere una doppia laurea una volta conseguita la laurea magistrale presso il Politecnico di Milano, tuttavia, lo scambio per doppia laurea è solitamente consigliato durante la laurea specialistica. 
 
Consigli e ulteriori informazioni: cosa suggeriresti a chi frequenta le scuole superiori e vorrebbe intraprendere il tuo medesimo percorso?
A chi volesse intraprendere una laurea in ingegneria consiglio di acquisire delle solide basi in matematica e fisica durante le superiori, in modo da essere agevolato durante il primo anno. Poi in generale consiglio di studiare con spirito critico, cercando confronti con la realtà e ponendo domande, e non in modo nozionistico. 
Un altro suggerimento è di scegliere l’università seguendo i propri interessi e non soffermandosi solo sulle possibilità lavorative, perché può risultare molto impegnativo studiare per anni una cosa da cui non si è attratti; e soprattutto perché al termine degli studi il lavoro è una componente molto importante della vita, 
e dunque non avrebbe senso spendere le proprie energie per avviarsi a un lavoro che non piace e non dà soddisfazioni. 

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