BLOG > News

Innovazione, Startup e incubatori

di Diego Garau | Team Editoriale Mentors4u

Innovazione e Startup sono due concetti spesso intrecciati; in alcune circostanze si sente quasi la necessità di parlare di innovazione nel momento in cui ci si interfaccia direttamente o no con una startup. 
Questa associazione non è sempre corretta ed è pertanto fondamentale chiarire con maggior accuratezza il significato di due termini oggigiorno così presenti.  

Secondo Steve Jobs la capacità di innovare è la caratteristica che contraddistingue un leader da un epigono; per Albert Einstein l’innovazione è ciò che consente di vivere in modo migliore rispetto al passato; per altri innovare è inventare il domani con le risorse di oggi. 
Innovazione significa novità; innovazione significa costruzione del futuro; innovazione significa illuminazione. Comprendiamo come non vi sia una definizione univoca, bensì è un concetto sfocato e con un’interpretabilità altamente soggettiva.

Colui che, come il sottoscritto, si avvicina per la prima volta al mondo delle startup è naturalmente (e erroneamente) portato ad avvicinarsi al concetto di innovazione, interpretandolo come un requisito fondamentale e necessario per una startup.
L’idea più diffusa, completamente errata, è che la startup sia una piccola versione di un’azienda tradizionale. La startup, in realtà, non è altro che incertezza e confusione iniziale: Dave McClure, uno dei personaggi più conosciuti nel settore delle startup, sostiene che la startup è un’azienda che non sa qual è il suo prodotto, non sa chi sono i suoi clienti e non sa come guadagnare. Per tale ragione le startup sono caratterizzate da un elevato tasso di fallimento entro il primo anno di attività: dal 75% al 90% (in base al settore in cui la startup opera). Vi è tuttavia una caratteristica di tutte le startup, parte della sua natura, che le rende appetibili per gli investitori e consente ad una piccola minoranza di affermarsi sul mercato e raggiungere una posizione di successo: tale caratteristica non è l’innovatività bensì la scalabilità. Tutte le startup destinate ad avere successo sono scalabili; essere scalabile significa, in estrema sintesi, poter espandere la propria influenza nel mercato in maniera esponenziale e rapidamente. È la scalabilità che consente ad una startup di fatturare qualche migliaio di euro nel 2020 e fatturare decine di milioni di euro nel 2023. 

In Italia il numero di startup lanciate nel mercato ogni anno è in continua crescita, dovuta in parte ai diversi programmi di incubazione e accelerazione presenti. Una delle principali reti di incubatori di startup è sicuramente l’Italian CLab Network, che lega gli incubatori di startup di 19 Università Italiane. Personalmente sto partecipando al Contamination Lab (così vengono chiamati gli incubatori del CLab Network) dell’Università di Cagliari ed è un percorso che consiglio a chiunque si voglia avvicinare al mondo delle startup. Il Contamination Lab è un luogo di condivisione di idee e talenti, è un percorso stimolante in cui ogni partecipante cerca di superare i propri limiti per realizzare un progetto imprenditoriale di successo. 
Creare una startup significa concretizzare una passione e illuminare il futuro e i Contamination Lab sono il luogo ideale in cui accendere la luce. 

Hai trovato interessante questo articolo?
Condividilo sui social o invialo a chi preferisci: