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Intervista a Gian Luca Comandini, autore del bestseller “Da Zero alla Luna”

di Diego Garau | Team Editoriale M4U

Gian Luca Comandini è un giovane imprenditore, professore universitario, divulgatore tecnologico, considerato uno dei massimi esperti di blockchain in Italia e membro della task force del Governo italiano per delineare la strategia nazionale in ambito blockchain, inserito da Forbes nella lista degli under 30 che cambieranno il futuro. 
Seguo spesso gli eventi organizzati dal Professor Comandini, sempre altamente illuminanti e colmi di innovazione, e, condividendo anche l’appartenenza al Mensa International, ho avuto modo di porgli qualche breve domanda inerente la blockchain e in particolare Bitcoin. 
Di seguito l’intervista.

Come spiegheresti la blockchain nel modo più semplice possibile?
Significa "catena di blocchi". Non è altro che un registro basato su crittografia, decentralizzato, condiviso e distribuito tra più nodi di una rete. Ogni informazione viene registrata all'interno della catena solo dopo esser stata validata dal 50%+1 dei partecipanti ed una volta registrata rimane tracciabile ed eterna.

Qual è il settore della società che verrà maggiormente stravolto dalla tecnologia blockchain e perché? 
Pubblica amministrazione e sanità. Perché sono i settori che hanno più bisogno di gestire una mole enorme di dati. Ovunque ci sia questa esigenza allora la blockchain potrebbe essere veramente d'aiuto.
 
Quali sono i principali limiti della blockchain?
Alfabetizzazione tecnologica, perché poche persone oggi sono in grado di comprendere facilmente come utilizzare questa tecnologia. Consumo energetico, più viene utilizzata più consuma, più consuma più ha un impatto ambientale notevole sul nostro pianeta, ma si sta già lavorando a delle soluzioni. Confusione, come con tutte le tecnologie emergenti (vedi internet 30 anni fa) ogni volta che ne capiamo l'utilità iniziamo a usarla a sproposito ovunque, non dappertutto serve davvero.
 
Cos'è Bitcoin e perché è importante?
È un protocollo crittografico che permette l'allocazione ed il trasferimento di proprietà di file sfruttando la tecnologia blockchain. È anche il nome che viene dato alla prima criptovaluta che il mondo ha conosciuto e che tutt'ora viene sempre più usata come bene rifugio. È importante perché per la prima volta in 10.000 anni riusciamo a bypassare il problema della fiducia umana ed abbiamo un sistema (che in futuro potrebbe anche essere una moneta di scambio) che non deve necessariamente sottostare a logiche di centralizzazione monetaria e finanziaria. Potremmo avere meno crisi, meno manipolazioni e più trasparenza.
 
Molti ti definiscono il "Ministro del futuro". Come vedi la società fra 10 anni?
Difficile dirlo, quello che è certo è che se continueremo a provare a risolvere i problemi dopo che si verificano invece di anticiparli ed educare i nostri bambini a farlo, allora la vedo messa male. Dobbiamo urgentemente intervenire sulla scuola. È dalle elementari che si deve partire se vogliamo un cittadino del futuro istruito, ispirato e che comprende a pieno il mondo in cui vive! Allora sì, possiamo salvare il futuro...
 
Quando e come hai compreso il potenziale della tecnologia blockchain?
8 anni fa circa, me ne parlò un programmatore informatico, lui me ne parlava da tecnico, ma io recepivo da economista, lì ho capito che avrebbe cambiato il mondo e mi sembrava assurdo che nessuno ne stesse parlando nel nostro Paese.
 
Cosa consiglieresti ai giovani studenti che si avvicinano oggi allo studio della blockchain?
Siate curiosi, leggete tantissimo, fatevi delle vostre opinioni perché è ancora tutto da scrivere. Stiamo partendo tutti da zero, siete ancora in tempo per essere voi a scrivere la storia. Piedi per terra, ma testa per aria...
 
Gian Luca Comandini, oltre ad essere un vero luminare per tutti coloro interessati alla blockchain, è un esempio di tenacia, determinazione, capacità di innovazione e pensiero critico. È stato un onore porgli qualche domanda e rinnovo anche in questa occasione i miei ringraziamenti. 

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