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Fallire in Avanti: il report dell'evento

di Ilaria Uras e Diego Garau Mentee | di Mentors4u

"Il vero signore è simile ad un arciere: se manca il bersaglio, ne cerca la causa in sé stesso", disse Confucio. 
Una frase colma di significato, su cui è doveroso spendere qualche momento di riflessione; una frase che implicitamente si ricollega ad un concetto che ogni Uomo, nel corso della sua vita, si trova ad affrontare: il fallimento. 

Viviamo in una società che è il risultato di importanti innovazioni tecnologiche, i cui effetti sono spesso difficili da prevedere e gestire, che hanno determinato una condizione perenne di esposizione pubblica dell'individuo, interconnesso con il mondo intero e in un'atmosfera di ipercompetitività.
A lavoro, in Università oppure nei vari social network, ogni individuo cerca di massimizzare la visibilità dei propri successi; per un osservatore esterno, è facile entrare in una dinamica psicologica in cui ci si convince di essere gli unici a non aver successo, con una conseguente demotivazione. 
In realtà, il più delle volte, dietro ogni successo si celano una serie di fallimenti che sono stati fondamentali per intraprendere le attività e i percorsi che hanno portato a soddisfazioni e felicità. 
In quest'ottica, Martedì 9 Novembre, con la preziosa presenza di Matteo Grosso (Fondatore di T1 Growth Academy) e Maria Cristina Bombelli (Fondatrice di Wise Growth), sono state discusse le dinamiche che trasformano il fallimento in un'opportunità di successo. 
 
Il fattore determinante per il successo è infatti il modo in cui si affronta il fallimento: siamo resilienti e lo cogliamo come un’occasione per imparare oppure siamo duri con noi stessi e gettiamo la spugna?
“Grit” e “Resilienza” sono due elementi fondamentali per affrontare il viaggio della nostra vita attraverso l’alternarsi di successi e fallimenti, perché questo è il modo in cui cresciamo personalmente e professionalmente affinando le nostre capacità e competenze.
Il segreto per coltivare queste caratteristiche ogni giorno, è avere la consapevolezza che il fallimento è solo il risultato delle nostre azioni in una fase in cui stiamo ancora affinando le nostre capacità. 
Essere ambiziosi comporta avere alti standard di performance e obiettivi sfidanti, di conseguenza il fallimento sarà inevitabile, perché solo fallendo riusciamo a capire dove stiamo sbagliando e come possiamo correggere il tiro per raggiungere il nostro bersaglio.
Per affrontare il fallimento in maniera costruttiva è importante capire quali dinamiche sono direttamente influenzabili dalle nostre azioni e quali invece sono fuori dal nostro controllo. In questo modo potremo non solo evitare l’analysis paralysis che spesso ci impedisce di intraprendere nuove esperienze per la paura di sbagliare, ma anche imparare dal fallimento capendo cosa migliorare per avere successo alla prossima occasione. 
 
In sintesi, fallire è necessario e fondamentale per innescare i meccanismi di introspezione e autovalutazione che portano un individuo a perfezionarsi al punto tale da non poter più fallire, varcando il portale del successo. 
Come per tante altre dinamiche, spesso il segreto é riflettere. Per tal motivo, così come abbiamo iniziato con una citazione di Confucio, concludiamo questo breve articolo invitandovi a riflettere su un'affermazione di Paulo Coelho: " Credo che solo una cosa renda impossibile la realizzazione di un sogno: la paura di fallire! ". 

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