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Consapevolezza e valorizzazione della propria identità: intervista a Marta Bisisi, Mentor M4U e VP/Talent @ Superside

di Team Editoriale | M4U

Marta Bisisi è VP Talent di Superside, azienda americana fully-remote che fornisce servizi creativi per il mondo marketing e advertising.
Dopo aver conseguito una doppia laurea in Economia e Management per l’innovazione all’Università Bocconi e alla Copenhagen Business School, Marta ha passato i primi anni della sua esperienza lavorativa come consulente in Bain & Company prima di decidere di passare al mondo corporate per occuparsi di talento. Attuamente in Superside gestisce un team di 50 persone con l’obiettivo di rendere la gestione del personale un elemento di vantaggio competitivo a lungo termine e dimostrare come il modello fully remote possa rappresentare una formula valida e vantaggiosa per il futuro del lavoro.

Lavori nel mondo Corporate: cosa ti ha fatta innamorare di questo settore? Hai mai pensato di provare un’esperienza in un altro ambito?

Non ho sempre lavorato in ambito corporate essendomi occupata di consulenza strategica in passato. Da quell’esperienza ho ottenuto una fantastica formazione di base e un mindset che sono alla base dei miei successi oggi. Quello che mi mancava nell’esperienza consulenziale era la possibilità di sentire i progetti su cui lavoravo completamente miei e percepire la completa responsabilità dei risultati. 

Oggi, amo lavorare nel mondo corporate perché mi piace l’idea di sposare la mission aziendale e contribuire al raggiungimento di essa come gruppo. Mi piace seguire i progetti da cima a fondo, partendo dall’idea fino alla valutazione dei risultati. Festeggiare i successi e imparare dalle sconfitte. 

Come è possibile in azienda stimolare le risorse a tirare fuori il meglio di sé e a mantenere degli atteggiamenti proattivi superando le difficoltà?

Per fare ciò è fondamentale che ogni risorsa comprenda a pieno la mission aziendale e gli obiettivi. Inoltre, è importante che ogni manager aiuti i propri riporti a comprendere come le loro attività contribuiscano ad ottenere quegli obiettivi.

La leadership aziendale deve impegnarsi a mantenere un forte livello di trasparenza e spiegare le motivazioni delle principali decisioni prese così che ogni risorsa possa sentirsi parte del progetto e comprenderne le dinamiche. 

Inoltre, è fondamentale che ognuno lavori su progetti con obiettivi estremamente chiari e con un livello di complessità adeguata alla propria seniority. I progetti devono essere abbastanza impegnativi da costituire una sfida ma non troppo complessi da essere percepiti come inapprocciabili. Infine, la cultura del feedback è fondamentale e le risorse devono sperimentare il risultato dei propri sforzi in maniera quasi real-time tramite disponibilità di dati o conversazioni frequenti con il proprio manager. 

Tutto questo richiede un intenso sforzo di leadership e lo sviluppo di queste competenze in azienda è una leva fondamentale per ottenere l’obiettivo di engagement e proattività delle risorse.

Adattamento VS cambiamento: in che modo possono convivere in un contesto lavorativo le due cose? 

Vedo adattamento e cambiamento non necessariamente come due elementi antitetici ma al contrario come due facce della stessa medaglia.

Il cambiamento ad oggi è probabilmente l’unica costante che viviamo visti gli avvenimenti degli ultimi anni e le aziende hanno imparato a reagire velocemente per garantire la continuità aziendale. Forse l’unico vero adattamento che dobbiamo fare è quello al cambiamento. Fare in modo che tutte le risorse imparino a vedere ogni situazione non come uno status quo ma come una verità da interrogare sempre e spingere verso il miglioramento. Sono convinta che saranno proprio le aziende che riusciranno nella creazione di questo mindset ad avere successo negli anni a venire. 

Quando si inizia una nuova esperienza professionale, quali sono i tre mantra da tenere a mente per inserirsi e conoscere la nuova realtà al meglio?

Il primo elemento è la comprensione del contesto aziendale. Quando si inizia una nuova esperienza è fondamentale prendersi del tempo per comprendere a pieno la realtà in cui si è immersi senza limitarsi all’ambito del proprio ruolo. Le prime settimane devono servire a comprendere quanto più a fondo possibile l’azienda in cui ci si trova, quali sono gli obiettivi, le sfide, come i diversi team lavorano fra loro e come il ruolo che si andrà a ricoprire contribuisce al successo aziendale. Fondamentale è chiarire con il proprio manager quali sono le aspettative per il proprio ruolo e come verrà valutato il successo.

Il secondo aspetto fondamentale è quello delle relazioni. Costruire relazioni con i principali stakeholders: colleghi, fornitori, clienti. Prendersi del tempo per capire i loro obiettivi e il ruolo che si avrà in essi. Costruire buone relazioni renderà la collaborazione più facile e renderà più semplice chiedere aiuto quando se ne avrà bisogno.

L’ultimo è la grinta. Quando si inizia un nuovo lavoro è fondamentale affrontare la sfida con un forte entusiasmo, portando una visione nuova e il proprio punto di vista. Inoltre, è importante cercare di non perdere mai questa spinta nel tempo e considerare ogni giorno come il “giorno 1”. 

Cosa consigli alle/ai Mentee in procinto di sostenere un colloquio di lavoro? Come gestire l’ansia da prestazione?

La cosa più importante è arrivare al colloquio preparati. Consiglio a tutti di imparare il più possibile sull’azienda, riflettere sul perché ci si è candidati per quella posizione, quali sono le cose che ci attirano, quali sono le conoscenze che ci aspettiamo di portare ma anche quali sono gli aspetti che pensiamo di imparare in quel ruolo.

Fondamentale è il trattare il colloquio come un momento di confronto dove l’azienda cercherà di valutare noi ma al contempo saremo noi a valutare se quella posizione è davvero adatta a noi. Fare più domande possibili allo scopo di comprendere davvero cosa aspettarci.
Il mio consiglio è sempre quello di essere estremamente trasparenti, parlare apertamente delle nostre aspettative, i nostri punti di forza ma anche delle nostre aree di miglioramento. 
In questo modo se saremo selezionati sapremo veramente che quella posizione è la migliore per noi in questo momento e un eventuale rifiuto sarà semplicemente il segnale di una posizione non adatta a noi. In quel caso, il feedback ricevuto ci aiuterà a reindirizzare la nostra ricerca vero posizioni più adatte.


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