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Superare i confini: intervista ad Ana Sina, Mentor M4U e Teaching Assistant @ University of Reading

di Team Editoriale | M4U

Ana Sina è una dottoranda in Finanza presso l’ICMA Centre (Henley Business School, Regno Unito). Il suo ambito di ricerca riguarda principalmente il rischio sistemico, le interconnessioni nel sistema finanziario, ed il rischio climatico. Prima di intraprendere il percorso di dottorato, ha lavorato come consulente in risk management e big data in Deloitte Consulting, e come specialista finanziario in Pernod Ricard.

Se potessi individuare un momento del tuo percorso di studi/professionale in cui hai “rotto le righe” rispetto a quello che stavi facendo, quale sarebbe?

Durante il mio percorso di studi nel Master, mi sono imbattuta nella Harvard National Model United Nations, la simulazione delle Nazioni Unite più prestigiosa al mondo. Quest’esperienza è stata fuori dagli schemi in quanto mi ha portato a sperimentare un contesto di discussione internazionale di cui non avevo mai avuto un'esperienza diretta prima di allora. Il secondo momento in cui mi sovviene di aver in qualche modo “rotto le righe” è quando, dopo aver lavorato per oltre tre anni in azienda, prima presso Deloitte Consulting e poi in Pernod Ricard come specialist nel dipartimento Planning and Control, ho deciso di partecipare al bando per il dottorato di ricerca in Finanza presso l'Università di Reading.

Quando hai deciso di intraprendere la carriera accademica?

Era maggio 2018. Intraprendere il percorso di Dottorato era un mio desiderio già durante gli anni del Master. Dopo aver sperimentato la carriera professionale per diversi anni, ho capito che la passione per l’insegnamento e la ricerca era ancora forte in me e ho deciso di candidarmi al concorso di Dottorato all’Università di Reading.

Dedicarsi all'insegnamento è un po’ come spronare continuamente all'uscita dalla comfort zone? Su cosa si focalizza la tua attività?

Si, e questo è vero sia per chi insegna che per gli studenti. Chi insegna, oltre a dover essere continuamente “sul pezzo”, si trova ogni anno a gestire classi con conoscenze di base molto eterogenee tra loro, che presuppongono tu ti metta in gioco e sperimenti nuovi approcci affinché il tuo messaggio possa essere compreso da tutti. Questo è vero in particolare nel mio ruolo di teaching assistant, in quanto la mia attività consiste principalmente nello svolgere le sessioni dove si applicano nella pratica dei concetti teorici spiegati dal docente in aula.  Dal punto di vista invece degli studenti, loro si trovano ad affrontare continuamente nuovi argomenti, ad acquisire nuove competenze e ad adattarsi a differenti modalità di apprendimento. Inoltre, agli studenti è richiesto sempre più spesso di collaborare in lavori di gruppo da presentare poi di fronte ai colleghi. Tutto questo comporta sicuramente uno sforzo maggiore rispetto alla propria routine quotidiana. 

Come cambierà nel futuro prossimo il modo di studiare?

Mentre in passato c’era un approccio più teorico all’apprendimento, oggigiorno si cerca sempre di più di associare alle nozioni teoriche degli esempi ed applicazioni basate sulla realtà economico-finanziaria in cui viviamo. Per esempio, qui all’Università di Reading, gli studenti sono sempre più coinvolti in attività di trading nelle dealing room che forniscono accesso a Refinitiv e Bloomberg. Questo gli permette poi di accedere a competizioni di trading importanti a livello mondiale e sperimentare l’esperienza di analista finanziario a 360° prima ancora di affacciarsi alle aziende. Inoltre, sempre di più si associano a corsi di finanza teorica, delle sessioni di laboratorio che prevedono l’utilizzo di dati reali e software come Stata, Matlab, ecc. più in generale, in tutte le università si può osservare un crescendo dei corsi di Master proposti ed un’offerta formativa più variegata, per permettere agli studenti una migliore specializzazione in determinati ambiti economico/finanziari che si integrano con le sfide del contesto attuale. Basti pensare ai corsi di laurea in Finance & FinTech, Climate Change, Sustainable Business, and Green Finance.

Ad una/un Mentee insicura/o e con diversi dubbi relativi al proprio futuro e alla paura di prendere decisioni sbagliate, cosa ti senti di consigliare?

Ci sono due consigli che mi sento di dare. Il primo è quello di pensare a quali sono le materie e le attività che maggiormente l’hanno appassionata/o durante il percorso accademico. Verosimilmente, intraprendere una carriera professionale legata a queste materie sarà per lei/lui più stimolante. La seconda, in sede di colloqui, di fare domande senza esitazione, anche riguardanti la giornata tipo della figura che quell’azienda sta ricercando e la tipologia di attività in cui verrà coinvolta/o. Per chi riceve diverse proposte lavorative, aver chiaro questo può aiutare a decidere con maggiore consapevolezza.


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