Nell’era delle infinite possibilità, il mondo ci insegna che possiamo reinventarci ogni mattina: possiamo scegliere un lavoro, inventarne uno, o potremmo addirittura non lavorare affatto, dopo aver trovato il modo per reperire le risorse di cui abbiamo bisogno senza lavorare (troppo).
La vita è solo una questione di scelte.
Anno dopo anno, giorno dopo giorno, minuto dopo minuto.
Questa incredibile libertà di scelta ha degli innegabili aspetti positivi, eppure presenta anche almeno due effetti negativi: il primo è che un parco infinito di scelte provoca nelle persone paralisi invece che liberazione. Con così tante opzioni a disposizione, le persone trovano incredibilmente difficile prendere una decisione. Il secondo effetto è che, anche se alla fine riusciamo a scegliere, finiamo per essere meno soddisfatti delle nostre decisioni: se la strada che prendiamo si rivela meno che perfetta, è facile pensare che se avessimo scelto diversamente, sarebbe stato meglio. Ci rammarichiamo e passiamo il tempo a rimuginare sulla nostra decisione e a pensare come sarebbe potuta andare se…
È in questo contesto che le studentesse e gli studenti al quarto e quinto anno di scuola superiore devono scegliere che direzione dare al loro futuro.
Gli è stato insegnato che possono fare tutto, che possono essere tutto, ora sta a loro decidere, muovere il primo vero passo per realizzare l’idea di sé che si sono prefigurati. Il tema è che spesso questa idea non è che un’immagine dai contorni confusi, un quadro il cui protagonista si staglia al centro di un paesaggio indefinito.
Lo scopo dei volontari del progetto Mentors4u Scuole Superiori è affiancare i ragazzi in questo momento di scelta e fornire loro gli strumenti giusti per comprendere meglio il quadro che hanno in mente. Per uscire dal paradosso della scelta è necessario eliminare delle opzioni, escludere delle possibilità: avere qualcuno con cui confrontarsi, che aiuti a mettere sul piatto le opportunità, a valutarle con consapevolezza e a escluderne alcune a favore di altre, può davvero fare la differenza.
Diventare volontario significa mettere il proprio tempo e la propria esperienza al servizio dell’altro, e allo stesso tempo rappresenta una grande opportunità di crescita.
Mettere a fattor comune la propria storia comporta esporsi all’altro e ci consente di contaminarci con le esperienze altrui.
Diventare volontario permette di restare in contatto con le vere esigenze dei ragazzi, con il loro punto di vista, ci consente di avere una finestra privilegiata sui protagonisti del mondo del lavoro di domani.
I giovani sono e resteranno un asset fondamentale, prendersene cura accompagnandoli nel loro percorso di crescita significa generare valore, aiutandoli a diventare adulti consapevoli.
-Anna Letizia Burgio