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Orientamento e Università: tra nuovi bisogni e nuove competenze

di Valentina Vidotto | Volontaria Progetto Superiori M4U

Un percorso di orientamento solido permette alla persona di attribuire un senso di continuità ad esperienze accademiche, lavorative e personali segmentate. In un tempo di costante evoluzione ed incertezza, l’orientamento diventa oggi fattore essenziale per avere la capacità di accogliere e affrontare le nuove sfide del mercato del lavoro.

L’orientamento dovrebbe dunque essere intenso in senso lato, come un percorso di accompagnamento per tutto l’arco della vita, nelle scelte educative, professionali e relazionali. Concepire l’orientamento in quest’ottica è strategico, perché favorisce l’occupabilità e il benessere dell’individuo, ma richiede interventi orientativi trasversali e sistemici.                                  

Qual è lo stato dell’arte dei percorsi e strumenti per l’orientamento in Italia? Il Working Paper “Orientamento e università: tra nuovi bisogni e nuove competenze” di INAPP (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche) si muove da questa domanda ed esplora il panorama dei servizi orientativi delle università italiane e il contesto normativo con l’obiettivo di evidenziare criticità ed opportunità.

L’orientamento in Italia

In Italia, diversamente da altri Paesi europei, non esiste una legge specifica sull’orientamento ma l’unico riferimento è costituito dalle Linee guida per l’orientamento (D.M. n. 328 del 22 dicembre 2022) che coinvolgono diversi Ministeri: Istruzione, Università e ricerca, Lavoro e politiche sociali.

Tra le ultime integrazioni rientra la Missione 4 del PNRR - Istruzione e Ricerca, che ha l’obiettivo di facilitare il passaggio dalla scuola superiore all'università e diminuire l’abbandono universitario. La Missione 4 introduce moduli curriculari orientativi di 30 ore per ogni anno scolastico a partire dal terzo anno, un portfolio digitale per ogni studunte dove raccogliere e identificare le competenze e i punti di forza e la figura del docente tutor. 

Le criticità

Dal lavoro INAPP emerge un quadro frammentato e disomogeneo, definito da una moltitudine di servizi e strumenti per l’orientamento (accoglienza, colloqui, tutorato, alternanza scuola-lavoro). Gli attori coinvolti sono molti: scuole, università, centri per l’impiego, scuole di formazione e terzo settore, ma manca una visione comune e coordinazione tra le iniziative. A questo si aggiunge la quasi mancanza di docenti formalmente qualificati per supportare attività di orientamento.

In ottica risolutiva, il contributo di Mentors4u Scuole Superiori

Mentors4u Scuole Superiori si inserisce in questa moltitudine di attività con l’obiettivo di offrire agli studenti un metodo per prendere una scelta consapevole. Sono poche le realtà che accompagnano i ragazzi più giovani nelle loro prime scelte di vita che abbiano un ricordo ancora vivo dei dubbi ed emozioni adolescenziali e al contempo una conoscenza puntuale dell’offerta formativa universitaria. 

Forte di questa peculiarità, il progetto M4U Scuole Superiori parla a centinaia di ragazzi tramite presentazioni in classe e mentoring 1:1 abbracciando il paradigma della continua costruzione di sé e del life design, un approccio valido per ogni scelta di vita. Il metodo M4U superiori non si esaurisce quindi della scelta universitaria ma torna utile nell’intero corso della vita, fornendo una guida per ogni momento di transizione, accademico, professionale e personale. 


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