Una delle classificazioni più significative riguarda il “Mismatch orizzontale”, quando le aziende non riescono a trovare candidati con competenze specifiche richieste per determinate posizioni lavorative ed il "mismatch verticale", che si verifica quando il livello di istruzione richiesto non è adeguato alla posizione ricoperta. Ad esempio, potrebbe verificarsi se un lavoratore è sovra qualificato o sotto qualificato.
In base ai dati raccolti da Boston Consulting Group a livello globale lo Skill Mismatch stimato raggiungerà 1,4 miliardi di persone entro il 2030. Ha già avuto conseguenze su tasso disoccupazione e calo nella produttività lavorativa al 6%, e potrebbe portare ad una perdita in termini di costo opportunità pari al 6% del PIL mondiale.
Più nello specifico i dati del OECD (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) mostrano come in Italia l’indice che misura il mismatch sia pari al 38,5%, superiore rispetto alla media europea più di 6 punti percentuali (32,2%).
Le principali cause possono derivare da molteplici fattori. Una sfida sicuramente è rappresentata dalla comunicazione inefficiente tra le aziende e il sistema educativo, insieme a un mancato allineamento delle competenze richieste rispetto alla formazione offerta, generando figure sia “overskilled” che “underskiled”.
La rapida evoluzione della tecnologia e delle innovazioni contribuisce ulteriormente al problema, rendendo obsolete molte competenze nel breve periodo. In aggiunta, si osserva in molti ambienti un disinteresse da parte di lavoratori nel rimanere aggiornati e acquisire nuove conoscenze.
Infine, il mondo del lavoro si evolve parallelamente alle innovazioni tecnologiche e ai cambiamenti del contesto in cui viviamo, come la crescente attenzione alla sostenibilità. Questo porterà inevitabilmente alla creazione di nuove professioni e modelli di lavoro, richiedendo un costante aggiornamento per rimanere al passo con le richieste del mercato.
Per affrontare le sfide legate alle competenze nel contesto lavorativo, bisognerà concentrarsi su diversi punti di intervento chiave. Prima di tutto, è essenziale mettere al centro il capitale umano, incoraggiando lo sviluppo di competenze trasversali necessaria a garantire flessibilità verso i cambiamenti.
Inoltre, è fondamentale migliorare la mediazione tra il sistema accademico e le aziende, promuovendo attività di orientamento e facilitando un dialogo diretto tra le istituzioni scolastiche e il mondo del lavoro. Parallelamente, rendere accessibili programmi di aggiornamento e apprendimento di nuove competenze è un passo importante per garantire una costante evoluzione delle capacità professionali.
Infine, è cruciale che i lavoratori assumano la responsabilità della propria crescita personale, dimostrandosi proattivi verso un ambiente lavorativo in rapida evoluzione.
M4U Scuole Superiori è un progetto che tra i suoi obiettivi ha quello di aiutare studenti e ad orientarsi verso gli indirizzi e professioni più adatte a loro e acquisire le competenze necessarie per entrare nel mondo del lavoro. Attraverso incontri di formazione, mentoring e approfondimenti su temi legati all’ ambito professionale.