BLOG > Storie di Mentor

Trovare il proprio equilibrio ed il proprio percorso: intervista al Mentor Simone Bianco

di Team Editoriale | M4U

Simone Bianco è un dottorando all'ultimo anno del Ph.D. in business administration al politecnico della Virginia (Virginia Tech). Dopo una triennale in scienze del turismo al Campus di Lucca (Università di Pisa) e varie esperienze nel settore turistico, Simone si è trasferito negli Stati Uniti dove ha conseguito un Master con pieni voti alla University of Delaware ed ha lavorato come lobbista e project manager alla Delaware Restaurant Association. Le sue ricerche si focalizzano su sull'ambito dell'ospitalità, più precisamente, nel concepire strategie di posizionamento per sigoli stabilimenti o aziende multinazionali. Simone al momento insegna International Business e Lodging Management nella Pamplinn Business School a Virginia Tech.

Cambiamento di direzione e dei propri obiettivi durante gli studi o mentre si inizia a scoprire il mondo del lavoro: come affrontare questo importante tema senza demotivarsi o sconfortarsi pensando che ciò che è stato fatto fino a quel momento sia “inutile”?
Personalmente penso che sia difficile sapere esattamente cosa si voglia fare sin dal principio del percorso di studi.  Quello che si decide poi di fare è molte volte frutto di fortuna, opportunità, ed anche un pizzico di casualità. Direi che quando ci si trova a voler prendere una direzione diversa non bisogna scoraggiarsi. Personalmente, penso che quello fatto non sia mai tempo buttato se fatto con passione e dedizione. Le competenze che acquisiamo non devono essere pensate come presenti in compartimenti stagni ma devono essere pensate come competenze da utilizzare in ambiti più ampi. A questo fine, penso che sia fondamentale creare un metodo di studio che ci faccia capire quello che studiamo non solo in termini di nozioni, ma nel senso più ampio del concetto. In questo modo, qualsiasi competenza puo' essere un valore aggiunto indipendentemente dall'ambito in cui la applichiamo. 
 
Nel tuo percorso che ti ha portato al professionista che sei oggi, quali sono stati a tuo parere i momenti cruciali fondamentali? C’è qualcuno che ti ha aiutato nelle scelte che hai fatto?
Un punto fondamentale nel mio percorso è stato decisamente nella primavera del 2016. Tra il 2012 ed il 2013, La mia università aveva organizzato un corso extra a pagamento dove gli studenti avevano l'opportunità di seguire lezioni con professori che venivano dalla University of Delaware e da Penn State. Io feci questo corso e mi misi in mostra con questi professori. Fast forward 3 anni più tardi lavoravo in un hotel ed ero pronto a trovare un lavoro a Dubai, meta ambita per i lavoratori nell'hospitality. Nella primavera di quell'anno però, ricevo un messaggio su LinkedIn da uno di questi professori conosciuto anni prima e con il quale avevo scambiato un paio di email dopo il corso. In questo messaggio LinkedIn, questo professore mi offriva un master pagato più uno stipendio all'University of Delaware da cominciare 3 mesi dopo. Da li sono arrivato negli Stati Uniti e la mia carriera è importantemente cambiata. Dr. Beldona, questo il nome del professore, è diventato il mio piùgrande mentore ed ha avuto un ruolo fondamentale anche nelle mie susseguenti decisioni riguardanti la mia carriera. Io devo molto a questa persona, e il poter essere d'aiuto a qualcun'altro come lui lo è stato per me è la ragione per la quale cerco di aiutare altre persone su Mentor4U.
 
Dall'ateneo di Pisa agli USA: come adattarsi in un paese nuovo e costruire da zero una propria quotidianità privata e lavorativa in modo sereno? Da cosa si parte?
Direi che ognuno trova il suo equilibrio dipendentemente dalla persona che è e dall'ambiente in cui si trova. Personalmente, penso che sia fondamentale capire che ci si trova in un paese straniero, dove la cultura è completamente diversa. Questo è vero per qualsiasi paese straniero dove ci si trova e specialmente negli stati uniti dove l'ambiente accademico mi da l'opportunità di essere a contatto con molte persone che vengono da diverse parti del mondo. Questo influisce ovviamente in molti aspetti della vita privata, come ad esempio il mangiare o le amicizie che si riescono a formare. In generale penso che un buon consiglio sia di trovare il proprio equilibrio tra la vita che si può fare in Italia e quella che si deve fare in un paese straniero.
 
Come descriveresti il tuo lavoro? Quali sono le attività che svolgi e che più te lo fanno amare?
Io al momento sono ancora un dottorando. Il che vuol dire che la maggior parte del mio lavoro consiste nell'insegnare e nello scrivere ricerche scientifiche. Queste due parti del lavoro sono abbastanza diverse tra loro. L'insegnamento è un'attività molto gratificante in quanto si ha la possibilità di insegnare qualcosa a degli studenti che potranno, si spera, utilizzare in futuro. Questo semestre ho insegnato un corso di International Business con 160 studenti e vedere quanto loro abbiano apprezzato ripaga veramente di tutte le fatiche. Il lavoro di ricercatore è diverso perché è un lavoro molto più solitario. Anche questo però mi piace molto perché ho la possibilità di studiare quesiti nell'ambito manageriale che mi interessano e mi danno anche la possibilità di aiutare piccole e medie imprese del settore turistico a prendere migliori decisioni strategiche.
 
Come Mentor, quale pensi sia un mantra che ogni studente al di là del background e delle ambizioni non debba mai dimenticarsi?  ​
Penso che un mantra fondamentale per ogni studente, e per ogni persona in genere, sia la passione per quello che si fa. Bisogna sempre pensare, a mio parere, che non bisogna studiare per passare un esame e neppure per ricevere un voto. Bisogna studiare per capire ed apprendere nuove cose che ci saranno poi utili nella vita e nel lavoro. Se si studia solo per passare un esame, i concetti fondamentali sono solo memorizzati e non capiti, col risultato di essere dimenticati poco dopo. Se invece ci si interessa nell'apprendere quello che si studia, allora quelle saranno conoscenze che non andranno mai via e ci saranno sempre utili, anche nel caso in cui decidessimo di cambiare percorso (come dicevo nella domanda numero 1).
Oltremodo penso che sia inoltre fondamentale per gli studenti viaggiare e fare esperienze all'estero che li mettano in contatto con altre culture. Le aziende sono sempre di più ambienti multiculturali e dimostrare di essere in grado di lavorare nello stesso team con persone che vengono da culture diverse è una skill fondamentale nel mondo lavorativo.
 

Hai trovato interessante questo articolo?
Condividilo sui social o invialo a chi preferisci: