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Un viaggio nel mondo del finance con il Mentor Cesare Buiatti

di Team Editoriale | M4U

Sono quantitative investment analyst e vice president a T. Rowe Price Associates, Inc., uno dei più grandi gestori d'investimenti al mondo, con sede a Baltimora, USA. All'interno del gruppo di ricerca della divisione multi-asset, mi occupo di allocazione dei portafogli strategica, con focus primario sullo sviluppo di modelli macro-finanziari. Friulano d'origine, dopo la laurea triennale all'Università degli Studi di Trieste in economia e la laurea magistrale in finanza alla Università Bocconi (M.Sc. Finance), ho ottenuto un Ph.D. in economia all' Università dell'Illinois in Urbana-Champaign. Ho precedenti esperienze di stage in Allianz Investment Management, a Monaco di Baviera, e alla Banca Centrale Europea a Francoforte, nonché un'esperienza di studio a Guangzhou, Cina. 
 

Ripercorrendo il tuo percorso di studi e professionale, chi ti ha aiutato nei momenti di scelta? Hai avuto consiglieri/mentor?
Ho avuto la fortuna di incontrare spesso la proverbiale persona giusta al momento giusto in molti momenti critici del mio percorso. Questo è stato di fondamentale importanza per la mia crescita professionale e personale. La riconoscenza verso queste persone è la mia motivazione per collaborare con Mentors4u: vorrei ora poter essere io la persona giusta al momento giusto per qualcuno in cerca di un consiglio.  Certamente, docenti, familiari ed amici sempre rivestono un naturale ruolo di mentor. Ma, per esperienza, spesso una mano arriva anche da persone inattese, come ex colleghi o ex compagni di studio con cui si era perso un po’ il contatto. Questo suggerisce l’importanza di seminare buoni rapporti e lasciare un ricordo positivo di sé. Nel tempo, non si sa mai che non arrivi un ritorno insperato.  
 
Quali sono a tuo parere, nell’ambito finanziario, le skills che saranno sempre più richieste?
Per l’industria finanziaria in generale e l’asset management in particolare sta diventando molto importante la capacità di proporre soluzioni ad hoc per i clienti, in contrapposizione al semplice uso di prodotti predefiniti. Quindi, essere investitori di successo rimarra una condizione necessaria, ma non sarà più sufficiente. Per far fronte a queste nuove sfide, le tradizionali skills quantitative richiese in ambito finanziario saranno affiancate da un interesse per skills generaliste, capacità di spaziare al di fuori dal proprio ristretto campo di specializzazione, creatività ed impeccabili doti comunicative.   
 
In che modo un dottorato è utile per implementare la propria preparazione? 
Personalmente ritengo sbagliato pensare ad un dottorato come la naturale continuazione del percorso laurea triennale + laurea magistrale. Il dottorato serve a trasformare il candidato da semplice fruitore della materia a creatore di conoscenza. Un dottorando di successo ha più da spartire con il corpo docente che con il resto degli studenti, dal momento che il suo compito non si limita a imparare ma si tratta soprattutto di innovare ed espandere il proprio campo. All luce di questa premessa, il mio consiglio è di non fare un dottorato per “finalità di CV” (un approccio forse più giustificato per un MBA o un altro percorso professionalizzante). Detto ciò, certamente un dottorato è indispensabile per accedere a determinate categorie lavorative all’interno dell’ambito finanziario, quelle più relazionate alla creazione di nuove strategie d’investimento, soprattutto di carattere quantitativo e sistematico. 
 
Come consigli di prepararsi per lavorare nel tuo ambito a livello di esperienze lavorative e  di formazione?
Consiglio fortemente esperienze all’estero, sia come periodi di studio sia come stage. Personalmente questo tipo di esperienze mi ha aiutato moltissimo a maturare la mia visione del mondo e a definire le mie aspirazioni. Credo che il momento migliore per fare queste esperienze sia durante il percorso fomativo.
 
Come i tuoi sogni da quando eri studente ad oggi sono cambiati? Qual è la soddisfazione più grande hai avuto?​
Le mie aspirazioni sono cambiate moltissimo e stento a credere che questo non sia comune a molti che abbiano fatto il mio percorso. I miei sogni sono andati addattandosi alle nuove conoscenze ed esperienze che via via accresecevano il mio personale bagaglio. Nel mio ruolo attuale, trovo soddisfazione nel dirigere progetti di ricerca ed innovazione, che rafforzano la leadership della mia azienda espandendone le capacità. In questo senso, sento che il mio lavoro è in continuità con la motivazione che inizialmente mi spinse ad un dottorato.
 

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