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Leadership, stereotipi e digital transformation: l'intervista alla Mentor Giulia Chiari

di Team Editoriale | M4U

Giulia Chiari, da due anni fa parte di Mentors4u.
Si è laureata in Scienze della Comunicazione all’Università di Ferrara ed ha proseguito la formazione accademica con un Master alla Sorbona a Parigi.
Dopo questa esperienza ha intrapreso una carriera internazionale che l’ha portata a vivere e lavorare in varie parti del Mondo, ricoprendo una varietà di ruoli in startup e multinazionali, come Ebay.
Oggi è responsabile Social Commerce ed Innovation ad Alibaba dove si occupa di definire come cambierà l’esperienza di acquisto online.

Ripercorrendo il tuo percorso di studio e professionale: quali sono stati i momenti salienti che ricorderai per sempre?
Tra le varie vicissitudini e momenti più o meno belli, credo che ci siano due momenti che penso ricorderò per sempre.
Per quanto riguarda lo studio, il primo è quando mi chiamarono per dirmi che ero stata selezionata per il progetto Leonardo. Per avere un po’ di contesto prima di laurearmi avevo partecipato alle selezioni e ricordo che, visto che non ero ancora laureata mi avevano dato poche speranze in merito alla possibilità di essere scelta ma, dopo essermi laureata ricevetti una telefonata, la persona che doveva partire prima di me si era ritirata ed io ero la successiva, avevo 1 settimana per preparare le mie cose per partire per tre mesi a Parigi - un mix di paura ed eccitazione, ricordo ancora la telefonata.  Questa è stata l'occasione che mi ha dato l'opportunità di iniziare a studiare e "lavorare" in un contesto Europeo.
La seconda occasione indimenticabile è stata la vendita della startup dove lavoravo ad Ebay. Ho raggiunto Ticketbis nel 2011, era stata fondata da poco, quando sono arrivata negli uffici c'erano più impiegati di sedie, questo per farvi capire il livello d'organizzazione. Io arrivavo da una esperienza londinese, in una realtà molto più strutturata. Ho passato le prime settimane a chiedermi se avessi fatto bene ad accettare quella scommessa. Beh, Ticketbis è stata una delle esperienze più formative che io abbia mai avuto. Ho imparato a gestire team, a crescere con loro, ricoperto funzioni diverse e quello che non dimenticherò mai è stata la acquisition da parte di Ebay nel Maggio del 2016. È stata la realizzazione di un sogno.
 
Negli anni ti sei specializzata nell’ambito dell’e-commerce: oggi, nell’epoca della digital transformation quali sono gli aspetti su cui un’azienda deve necessariamente focalizzarsi ed investire per essere competitiva e al contempo guardare al futuro provando ad essere all'avanguardia?
Quando parliamo di Digital Transformation tendo sempre ad inquadrare il concetto in una definizione. In questo caso, penso che questa definizione sia appropriata nel definire lo scope di questa domanda: “la Digital Transformation comporta un cambiamento di leadership, un modo di pensare diverso, nuovi modelli di business ed un maggiore utilizzo della tecnologia per migliorare l’esperienza dei dipendenti, dei clienti, dei fornitori, dei partner e di tutte le parti interessate dell’organizzazione.” 
Partendo da qui capiamo come la trasformazione debba essere a 360 gradi. Se con la pandemia abbiamo visto molte aziende accelerare il processo di digitalizzazione, credo che sia necessario soffermarsi sul fatto che la trasformazione non è un cambiamento ma un processo. L'azienda deve evolvere negli anni anticipando trends. Da qualche mese sono docente in una Scuola ed il mio modulo Post Master riguarda E-Commerce e IoT. Mentre discutiamo di come l'ecommerce è cambiato non possiamo fare a meno di notare come la tecnologia ci stia aiutando a definire i prossimi step quindi pensando al futuro non dubiterei nel concentrare le forze in grandi aree come: formazione del team e del leadership team, big data ed intelligenza artificiale, Internet of Things, implementare nuovi modi di fare business (dal conversational commerce al social commerce, etc), pagamenti innovativi e blockchain senza dimenticare la parte di security che è alla base di ogni business (pensiamo solo alle minacce che possono arrivare dallo smart working - pc collegati ed accesso ai dati da svariate zone).
 
Quanto oggi l'economia è ancora un settore stereotipato ed in cui le donne hanno più difficoltà ad affermarsi, emergere e acquisire posizioni di leadership?
Nel mondo le donne rappresentano il 39% della forza lavoro, ma detengono solo il 27% delle posizioni manageriali, credo che guardando i numeri la risposta sia: sfortunatamente lo è ancora ma ci stiamo lavorando.
Siamo nel 2022 ed assistiamo a commenti più o meno favorevoli sulle diverse iniziative volte ad aumentare la presenza delle donne in diverse posizioni, soprattutto quelle dirigenziali. Al contempo si realizzano progetti per promuovere la parità sul posto di lavoro (gender gap, salary gap). A volte l'impressione è che ci si soffermi più sul numero che non sui benefici delle donne nell'economia. È un dato certo che le donne influiscono positivamente sullo sviluppo economico, è uno dei pilastri della Banca Mondiale: " Quando le società diventano più eque, le economie diventano più resilienti." Vi lascio il link al report del 2022 per chi volesse approfondire. https://wbl.worldbank.org/en/wbl
 
In che modo si reagisce ad un fallimento trasformandolo in uno slancio?
Ultimamente ho letto il libro di Sukhinder Cassidy - che ho avuto il piacere di avere come leader a StubHub. Uno degli insegnamenti chiave che ne ho tratto è stato il "mito della scelta unica", la convinzione che la scelta sia binaria e si traduca in un enorme successo o in una sconfitta epica. L'idea che una scelta "ti farà o ti distruggerà" non fa altro che alimentare il blocco: per paura di non scegliere la cosa perfetta, rimaniamo fermi dove siamo. La verità è che i vincitori effettuano più tiri in porta e il successo è un processo iterativo e incrementale. Il percorso tra rischio e rendimento è il risultato di centinaia di scelte, il che significa che ci sono molte possibilità di successo ed un fallimento non è uno stop ma è uno step che ci avvicina a dove vogliamo andare.
 
Quali consigli daresti a studentesse e studenti che desiderano uscire dalla propria comfort zone e mettersi in gioco superando paure e timori?
Mi collego alla risposta precedente: il mio consiglio è di correre piccoli rischi presto e spesso, puoi imparare di più dal fallimento che dal successo. 
In particolare, le persone si rendono conto di avere la capacità di andare avanti di fronte alle avversità e, di conseguenza, hanno una paura minore di fallire in futuro.
Molti studenti universitari sentono la pressione di capire cosa vogliono fare della loro vita, ricordo di aver visto una startup che offriva la possibilità di scegliere la tua carriera in base a qualche preferenza ma anche questo dovrebbe essere un processo iterativo. Non esiste un piano perfetto quando si tratta della tua carriera, le tue competenze cambieranno, il mondo cambierà e piuttosto che cercare di definire ora il settore ed il ruolo per cui sei più adatto, scegli per un periodo di tempo limitato. Massimizza il tuo impatto nel tempo che ti sei prefissato e gli outcomes e le esperienze ti daranno le informazioni per fare la tua prossima scelta.


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