BLOG > Storie di Mentor

Trovare il proprio equilibrio godendoci il viaggio

di Federico Chinni | Mentor di Mentors4u

Oramai è più di un anno che faccio parte di Mentors4u. Sono entrato dopo averne sentito parlare ed essere stato presentato da un amico che già era nel gruppo dei Mentor.

Sono amministratore delegato di UCB Pharma, multinazionale farmaceutica belga e coordino il gruppo strategico digitale e connected healthcare in Farmindustria. Credo fortemente nelle persone ed in uno stile manageriale che le aiuti a tirare fuori il meglio cercando sempre di sfidare lo status quo. Nel 2021 ho completato l’ICC (Insead Coaching Certificate) persuaso che il coaching e la capacità dei manager di sviluppare competenze in questo senso siano fondamentali, soprattutto in un contesto di incertezza permanente come quello che ci troviamo ad affrontare oggi e con cui dovremo sempre più convivere anche nel futuro.

Era un contesto sociale molto diverso ma anche quando mi trovai a decidere, dopo la maturità scientifica, verso quale facoltà orientarmi, l’incertezza era la condizione in cui mi trovavo. Quante volte ho sentito “inseguite i vostri sogni” ma purtroppo, non avevo nessun sogno da inseguire e nemmeno una chiara inclinazione. Così, inaugurando il mio primo importante fallimento, scelsi la facoltà sulla base (presunta) della possibilità di trovare più facilmente un impiego. E così è iniziata quello che io chiamo una random walk, passando da ingegneria a giurisprudenza, dal fare l’assistente di diritto costituzionale a vendere assicurazioni per poi approdare in Johnson & Johnson ed iniziare la mia carriera nel campo delle biotecnologie per poi passare nel farmaceutico dove ancora lavoro.

Ed è proprio questo il motivo principale che mi ha portato ad entrare come Mentor in Mentors4u. L’idea di restituire a ragazzi che stanno cercando la loro collocazione nel mondo quello che a me è mancato e cioè una prospettiva di confronto, nessun consiglio preconfezionato ma ragionare su quello che vedo e osservo nel contesto internazionale in cui lavoro. 

Ci sono alcuni fattori che stanno completamente cambiando lo scenario. La vita si allunga, ogni 10 anni di circa 2,5 anni e, in parallelo, anche gli anni che passeremo in buona salute. Bellissima notizia ma implica immaginare carriere molto più lunghe e, aggiungo, multifasiche. La tripartizione con cui siamo stati programmati e che ancora alimenta la narrazione corrente, studio, lavoro, pensione è destinata a scomparire. In primo luogo, perché non sarà più sostenibile da un punto di vista finanziario (l’inverno demografico di cui anche attualmente tanto si parla non permette di immaginare un futuro in cui ci si possa ritirare alle condizioni attuali ma sempre più avanti con gli anni). Per questa ragione è fondamentale tenere una prospettiva di lungo periodo e una vita che sia fatta di apprendimento continuo, esplorazione e transizioni. Ci sono altri due temi che mi stanno molto a cuore e che riuscire a far comprendere ai ragazzi con cui mi confronto.

Il primo è il fallimento. Viviamo in un paese nel quale questa parola ha una connotazione esclusivamente negativa, essere un fallito nell’accezione popolare rappresenta quasi un peccato da nascondere. In realtà basta guardare ad altri contesti e capiamo come invece l’errore, il fallimento faccia parte del percorso di crescita di tutti noi. Nessun investitore in Silicon Valley finanzierebbe qualcuno che non abbia qualche fallimento alle spalle! Peraltro, in un contesto economico in costante cambiamento ed evoluzione l’idea di procedere a piccoli passi, provando e cambiando rapidamente direzione (test and learn) è la prospettiva che considero vincente ma prevede anche, appunto che lo sbaglio sia parte del percorso e accettato come tale.

Un ultimo punto. Ho speso la gran parte della mia vita sentendomi in ritardo, guardando gli altri correndo per cercare di scalare la carriera il più rapidamente possibile e perdendomi anche cose importanti della vita. Resto persuaso che la meta sia un obiettivo importante ma oggi credo lo sia altrettanto godersi il viaggio! Riflettere su questo credo sia fondamentale, a ognuno poi trovare il suo equilibrio.


Hai trovato interessante questo articolo?
Condividilo sui social o invialo a chi preferisci: