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Che cos'è il Mentoring? Ce lo spiega il Mentor Valerio Giannunzio

di Team Editoriale | M4U

Valerio Giannunzio è un professionista con quasi 20 anni di esperienza maturata nell’ambito della trasformazione digitale, del marketing, del CRM e dell’innovazione dei modelli di Business.
Dopo la laurea in Ingegneria Gestionale, conseguita con il massimo dei voti presso l’università di Roma “Tor Vergata” e dopo una breve esperienza in campo industriale, in Procter & Gamble, inizia la sua carriera nel mondo della consulenza con la multinazionale francese Capgemini, con il ruolo di Business Analyst in ambito Marketing, Sales & Service. Nel corso del tempo ricopre ruoli di responsabilità crescente, sia in funzioni di business consulting in area Marketing & Customer Engagement che di IT transformation presso alcuni dei più importanti clienti italiani ed internazionali.
Dal 2020 ricopre il ruolo di Senior Engagement Manager nei servizi professionali di Salesforce con la responsabilità per il mercato italiano sulle soluzioni di Marketing e Customer Service.

Se potessi spiegare in poche parole alla nuova classe di Mentee che sta entrando in M4U, cosa significa il Mentoring? Che tipo di supporto può in concreto dare a chi oggi sta studiando e sarà professionista domani?
Mentore è, sin dai tempi della mitologia Greca, sinonimo di fiducia, di guida e di punto di riferimento. Nell’attuale mondo del lavoro il Mentoring rappresenta un supporto fondamentale ai giovani talenti per guidarli nel proprio percorso di crescita professionale e personale. Il Mentor è in grado di accompagnare il Mentee sin dal momento in cui muove i primi passi nel mondo del lavoro, aiutandolo a mettere a fuoco le proprie aspirazioni e i propri obiettivi, a valutare opportunità che consentano di valorizzare al meglio le proprie capacità ed ambizioni e ad affrontare i dubbi e le domande che ogni studente ha quando si affaccia per la prima volta al mondo del lavoro, con l’esperienza di chi ha affrontato le stesse situazioni nel passato.

Quali domande credi sia fondamentale porre alla/al proprio Mentor?
In primo luogo, a mio parere, è fondamentale capire se un determinato percorso di carriera si adatta alle proprie aspirazioni ed alle proprie ambizioni, per cui le prime domande devono avere l’obiettivo di fare luce su questo aspetto. Domande mirate a valutare all’esperienza del Mentor, quali ad esempio “Perché hai scelto di lavorare per questa azienda?” oppure “Come valuti a posteriori l’esperienza che hai vissuto a fronte di questa scelta?” possono aiutare il Mentee a riflettere sulla sua sfera personale attraverso le motivazioni e le lesson learned che il Mentor ha vissuto in situazioni analoghe.
In secondo luogo è sicuramente importante capire come valorizzare le proprie competenze ed aspirazioni agli occhi delle potenziali aziende alle quali il candidato è orientato, per cui domande altrettanto importanti sono ad esempio: “Quali caratteristiche valuti importanti nelle persone che lavorano con te?” oppure “Quali sono le competenze necessarie per iniziare un percorso in una specifica realtà di business di mio interesse?”.

Roma, Londra, Bologna: hai studiato in tre città diverse implementando le tue competenze. Quali sono per ogni momento di formazione del tuo percorso gli insegnamenti che porti con te?
Sono 3 esperienze molto diverse tra loro, arrivate in periodi differenti della mia carriera: a Roma ho completato i miei studi universitari e, sicuramente, l’insegnamento principale che porto con me è il metodo.
A Bologna ho avuto l’opportunità di ritornare sui banchi di un Master a distanza di anni dalla fine della mia carriera universitaria ed ho scoperto quanto sia importante, in determinati momenti chiave in cui si debbano affrontare scelte fondamentali della propria carriera lavorativa, fermarsi un momento ed aprire le proprie prospettive, fare un passo indietro per prepararsi ad affrontare il grande salto con maggiore fiducia.
L’esperienza di Londra (anche se a distanza) mi ha aiutato invece a consolidare una specifica area di conoscenza in un contesto internazionale e multiculturale, aspetto essenziale al giorno d’oggi per aprirsi verso un mondo del lavoro globale.

Ad una studentessa/uno studente di ingegneria, cosa consiglieresti nel valutare le proprie scelte professionali iniziali?
Per mia esperienza personale una laurea in ingegneria apre le porte a diverse opportunità nel mondo del lavoro. A mio avviso il primo aspetto da valutare è se si voglia concentrare il proprio percorso di crescita sullo sviluppo delle proprie competenze tecniche, con l’obiettivo di diventare un Subject Matter Expert in un determinato campo, o verso lo sviluppo di competenze manageriali, perchè in entrambi i casi i primi passi nel mondo del lavoro sono essenziali.

Hai esperienza nel mondo corporate quanto in quella della consulenza: quali sono gli aspetti salienti dell’attività in un settore e nell’altro? A chi questi due ambiti li consigli?
Quando sono uscito dall’università non avevo le idee molto chiare e volevo provare diverse esperienze. Di entrambi i mondi ho cercato di estrapolare il meglio. Il mondo corporate in generale ti offre la possibilità di una crescita verticale su un determinato ambito di expertise, è molto adatto a chi ha una passione in un determinato campo e pensa di voler sviluppare le competenze in quel settore.
Il mondo della consulenza garantisce una crescita più trasversale, in genere anche più rapida (ma non sempre), ma richiede molta dedizione e flessibilità e la grande capacità di doversi adattare a situazioni nuove molto rapidamente, per rispondere alle esigenze di un business in continua trasformazione.
 

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