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Imparare ad investire su se stessi: intervista al Mentor Giacomo Speranza

di Team Editoriale | M4U

Ha iniziato il suo percorso laureandosi con lode in Management a Bologna. Vince poi una borsa di studio al merito per studiare all’Università Bocconi di Milano, dove si specializza in Marketing con lode. Dopo un'esperienza in Nielsen nel 2018 entra in Google, dove lavora come Analytical Consultant, Marketing Analyst e Revenue Manager. Oggi ricopre il ruolo di Strategic Partnerships Leader per Google Italia, occupandosi di digitalizzazione e tecnologia per i più importanti partner italiani. 
 

Alle/ai Mentee per instaurare un rapporto di Mentoring prezioso, come consiglio di rapportarsi alla/al proprio Mentor? Quali domande porre?
Come in ogni rapporto - lavorativo ma anche personale - il meglio si ottiene quando c’è apertura e trasparenza da entrambe le parti. Queste non si creano con uno schiocco di dita, ma costruendo un rapporto di fiducia reciproco. Come fare?
Il mio consiglio per i Mentee è di essere onesti dal giorno uno, trovare terreni comuni con il proprio Mentor e soprattutto... preparare le sessioni. La preparazione è fondamentale.
Per trovare le domande giuste io invito sempre a partire dai propri obbiettivi e andare a ritroso, cercando di capire cosa può servire per raggiungerli. Le domande possono essere situazionali “che piano di studi scelgo?” o di più ampio respiro “che skill devo sviluppare?”, l’importante è che abbiano alla base dei goal ben chiari.
Vedrete che con un lavoro strutturato i risultati arriveranno e il Mentor diventerà un vero e proprio punto di riferimento per anni del proprio percorso.
 
Se potessi cristallizzare tre consigli fondamentali che nel tempo hai ricevuto da quando eri studente ad oggi, quali sono?
Quando si parla di consigli, il tempismo e la persona che li dà sono importanti quanto la sostanza. Viviamo bombardati da video motivazionali, consigli non richiesti che arrivano da chiunque. Io distillerò i miei, ma auguro a tutti di ricevere i consigli giusti nel momento giusto.
Parto dal primo e in assoluto dal più importante: continua a investire su te stesso/a. Lo studio è l’unico e vero ascensore sociale che abbiamo a disposizione. Le skills necessarie per eccellere lavorativamente cambiano di mese in mese, soprattutto in ambito digitale. Rimanere aggiornati non è un vantaggio, è una necessità.
Il secondo: ascolta. Soprattutto ad inizio percorso, abbiamo molto da sentire e meno da dire. Trova le persone giuste da cui imparare, all'università come sul posto di lavoro, e cerca di captare tutto quello che puoi facendone tesoro.
L’ultimo me lo diede qualche anno fa una mia manager e, per il momento in cui arrivò, mi colpì particolarmente. Era questo: identifica i tuoi preconcetti. È inevitabile: tutti vediamo il mondo con le nostre lenti colorate. Questo paradossalmente semplifica e velocizza le nostre decisioni. Ogni tanto però saper dare “una pulita alle lenti” - cioè riconoscere, capire e rivedere i nostri preconcetti - è fondamentale per non essere sviati nelle nostre azioni. Consiglio a tutti di fare spesso questo esercizio di “revisione”.
 
Sono più di quattro anni che lavori in Google: qual è l’aspetto che più ami di questa realtà? E del tuo lavoro?
Prima di tutto: io sono un grande fan di Google come utente prima ancora che come dipendente. Per me è un’azienda che migliora la vita delle persone e questo mi dà un senso di purpose molto forte nel mio lavoro day to day.
Mi soffermerò su un aspetto che si riflette anche nel mio lavoro: dare voce a tutti. Questo è un principio che si respira al 100% nella cultura aziendale e che amo. Lavorativamente vuol dire che sono libero di agire autonomamente, come se fossi un owner. Quest’ultima libertà mi ha permesso un cambio di mentalità fondamentale: lavoro per obiettivi e ho una grande autonomia nel definire le mie priorità e come investire il mio tempo. Difficilmente tornerei mai indietro a lavori più “classici”. 
 
Parlando di formazione continua e professioni del futuro: su quali skills e aggiornamenti (letture, corsi, …) puntare?
Partirei dalla fine: quali sono i trend fondamentali che ci impatteranno nei prossimi anni? Ne cito un paio: sostenibilità e persone sempre più connesse (oggi il 63% della popolazione mondiale è connessa a internet, ci avvicineremo al 90% nei prossimi 10 anni). Di una cosa quindi siamo certi: digital e sostenibilità sono “here to stay” e studiare e informarsi su questi topic non è sicuramente una perdita di tempo. 
Per quanto riguarda corsi o letture specifiche è tutto molto relativo e dipende dal percorso di ognuno: rimane sempre il consiglio di prendere le proprie decisioni in materia di studi rispetto a un percorso ben chiaro. Consiglio spassionato In ambito sales/consulenza: ho appena finito “Getting to Yes” di William Ury e Roger Fisher, che è il libro capostipite dei metodi di negoziazione moderna. Lo consiglio vivamente.
 
Spesso chi studia si chiede quale sia la migliore prima esperienza lavorativa da intraprendere: cosa suggerisci sul tema?
Anche in questo caso non ci sono risposte e certezze assolute. Posso però dare un consiglio a chi ha studiato in ambito economico: l'esperienza sales, prima o dopo nel proprio percorso di carriera, è un must. È maestra di tantissime cose: approcciarti alle altre persone, fare le domande giuste, settarsi degli obiettivi e combattere per raggiungerli, improvvisare… E potrei ancora andare avanti. Prima o dopo fateci una pensata.
Vorrei però terminare con un invito: avrete notato che io consiglio sempre di pianificare le proprie scelte. C'è però un principio - più importante ancora della pianificazione - che non deve mai venire meno... trovate qualcosa che vi piace, che vi appassiona e per cui alla fine reputate valga la pena alzarsi la mattina dal letto!
 

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