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Di imprenditorialità e libertà con il Mentor Marco Volpe

di Team Editoriale | M4U

Sono nato a Dolo, nel 1986, e dopo un percorso accademico legato al mondo della creatività che mi ha portato a frequentare prima il Liceo artistico statale di Venezia e poi lo IUAV, sono entrato nel mondo del lavoro dove, dopo una luminosa carriera come barista, mi ha portato a Milano dove ho cominciato la carriera di visual designer.
Il mio percorso lavorativo come dipendente è stato davvero breve perché a 26 anni ho deciso di rinunciare il posto fisso, ed insieme ai miei soci ed amici Damiano Buscemi, Francesco Galvan e Luca Vidale ho deciso di fondare Crispy Bacon Srl, società operante nel settore della consulenza ICTi, dove attualmente ricopro i ruoli di Head of Sales e Head of Hr, che conta ad oggi 3 sedi (Marostica, Milano e Tirana) e più di 100 collaboratori che ogni giorno ci aiutano nella nostra grande sfida che è quella di creare esperienza memorabili aiutando i nostri clienti (Widiba, Unicredit, OTB, Despar, Bticino, ecc.) a sviluppare prodotti digitali mediante l’uso di approcci, metodologie e tecnologie dirompenti.
Dal 2021 Crispy Bacon è entrata a far parte del gruppo BE società di consulenza in ambito finanziario quotata alla borsa di Milano.

Cosa ti ha spinto a diventare un imprenditore?

Quando passano gli anni quello che risulta essere “normale” viene sempre poi romanzato fino quasi a diventare leggenda :-). Voglio cercare di rispondere a questa domanda nel modo più onesto e sincero possibile.

Quello che mi ha spinto a diventare imprenditore è stata la forte volontà di essere padrone del mio destino e una sana incapacità di subire la catena di comando.

Volevo raggiungere la piena libertà di decidere del mio destino con la lucida consapevolezza che questa libertà avrebbe anche potuto condurmi ad un fallimento colossale. 

Costruire qualcosa con le proprie mani, poterlo guidare infondendole il proprio mood (e la propria visione) era un’esperienza che volevo assolutamente fare con l’obiettivo, ovviamente, di assicurarmi anche una certa libertà economica che deve essere proporzionata al rischio che ti prendi nel momento in cui decidi di fare impresa.

Quali sono a tuo parere le caratteristiche fondamentali da possedere o su cui lavorare per aprire una propria attività?

Ce ne sarebbero tante ma mi voglio soffermare su una caratteristica che ritengo tanto importante quanto difficile da possedere e da perpetrare nel tempo: la capacità di evolversi e di rinnovarsi, la capacità di cambiare ed adattarsi al cambiamento.

Tante persone sono spaventate dal cambiamento e adorano la routine, la programmazione, la pianificazione. Essere imprenditore vuol dire tutto questo, essere organizzati ed abili pianificatori, ma vuol dire anche sapere cambiare quando il contesto cambia, vuol dire non radicarsi nel deleterio “si è sempre fatto così” ma trovare nuove soluzioni e nuove strade. 

Evolversi e cambiare è la chiave che rende una persona, in primis, ma anche un imprenditore “migliore” e capace di resistere a ciò che lo circonda: nuovi competitor, il declino di un settore o di un mercato, la politica o la società.

È la capacità di evolverci e cambiare che ci può aiutare a non essere un signor Nokia o un signor Blockbuster ma essere come Google o come Apple.

Qual è ad oggi la tua più grande soddisfazione? Qual è stato invece il momento più difficile?

Le mie più grandi soddisfazioni sono in realtà 2:

1) Quella di aver fatto ricredere chi, come la mia famiglia, non credeva nelle mie potenzialità ed era preoccupata della mia decisione drastica di abbandonare il "posto fisso", senza nulla in mano, per dedicarmi al 100% all’azienda che volevo costruire insieme ai miei soci.

2) Quella di aver costruito un’azienda composta da tante persone giovani che sono poi cresciute con noi e che hanno creduto nella nostra idea imprenditoriale e nel nostro sogno quello di creare una società di consulenza ICT innovativa nelle scelte tecnologiche ma anche nell’approccio.

  1. Quella di aver fatto ricredere chi, come la mia famiglia, non credeva nelle mie potenzialità ed era preoccupata della mia decisione drastica di abbandonare il "posto fisso", senza nulla in mano, per dedicarmi al 100% all’azienda che volevo costruire insieme ai miei soci.
  2. Quella di aver costruito un’azienda composta da tante persone giovani che sono poi cresciute con noi e che hanno creduto nella nostra idea imprenditoriale e nel nostro sogno quello di creare una società di consulenza ICT innovativa nelle scelte tecnologiche ma anche nell’approccio.

A tuo parere, in questo momento storico, su cosa vale la pena investire/concentrarsi per il proprio business?

Bisogna concentrarsi ed investire sulle persone. Fare impresa è un viaggio e quanto sono importanti in un viaggio i propri compagni e le persone che incontriamo lungo il nostro cammino. Le "risorse umane" sono un valore che va coltivato e che va rispettato perché le aziende sono fatte di donne e uomini in carne d’ossa ed un imprenditore deve essere conscio che ci sarà sempre qualcuno che sa fare le cose molto meglio di noi.

Io credo che le persone, in un contesto disilluso come quello attuale, siano il punto di partenza su cui costruire non solo un’impresa di successo ma anche longeva nel tempo.

Per questo vi dico, abbiate rispetto e comunicate con le persone rendendole sempre parte integrante del vostro progetto e della vostra visione imprenditoriale.

Qual è il mantra che consigli a un Mentee di ripetersi durante il salto università-mondo del lavoro?

Qui mi rifaccio al mantra che ho sempre seguito nel corso della mia vita, dall’università ad oggi. Un mantra che ho preso da un imprenditore molto importante chiamato Steve Jobs (Qualcuno lo conosce?).

In un video che linko qui (https://www.youtube.com/watch?v=zkTf0LmDqKI) un giovane Stave Jobs dice: “Non abbiate mai paura di chiedere”.

Io ho sempre cercato di non aver paura di chiedere: un aiuto al compagno di università, un consiglio da un docente, l’aumento nel posto di lavoro, uno sforzo in più da parte di un dipendente o un appuntamento ad un contatto trovato su LinkedIn.

Chiedete sempre, perché a volte la risposta negativa nasce solo dalla nostra testa e dalla paura che queste possa davvero materializzarsi in risposta alla nostra richiesta.

L’essere umano si blocca di fronte alla paura del rifiuto ma, in realtà, succede proprio il contrario chiedere spinge le altre persone a darti una risposta, ad aiutarti e ad ascoltarti.

Abbiate il coraggio di chiedere e si apriranno tantissime porte di fronte a voi.


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