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Armando Occhicone: un Mentor di M4U tra i 100Forbes Under30

di Diego Garau | Team Editoriale Mentors4u

Armando Occhicone rappresenta al meglio l’eccellenza italiana, non a caso è stato appena inserito da Forbes nella lista dei migliori 100 italiani under 30, in particolare sotto la categoria "Law & Policy".
Classe 1994, a soli 22 anni si è laureato in Giurisprudenza all’Università LUISS Guido Carli con votazione 110/110 cum laude e speciale menzione alla dissertazione, per poi conseguire un Master in Islamic Banking and Finance all’International Chamber of Commerce. 
Attualmente lavora presso l'ufficio Board Legal Advice & Support (Group Legal) di UniCredit.
Armando ricopre anche il ruolo di Mentor per Mentors4u; grazie a ciò ho avuto l’opportunità di porgli diverse domande sulla sua carriera e sulla sua visione del Mentoring.

All’età di 15 anni come immaginavi il lavoro dei tuoi sogni?
Da sempre ho nutrito un certo interesse, che poi si è trasformato in passione, per la giurisprudenza. Tuttavia, diverse persone - miei genitori, alcuni professori del liceo o amici che erano già da tempo nel mondo del lavoro – mi suggerivano l’iscrizione alla facoltà di economia, dicendomi che mi avrebbe dato più possibilità lavorative in futuro. 
Dopo un’esperienza di summer school alla LUISS Guido Carli durante il quarto anno di liceo, grazie alla quale ho potuto assistere a lezioni universitarie tenute da professionisti d’eccellenza, ho capito quale avrebbe potuto essere il lavoro dei miei sogni (che poi lo è tutt’ora): giurista di impresa di successo, magari come responsabile di struttura, che mi permetta di unire la passione per la legge e la curiosità e l’interesse per l’economia e la finanza. 
Ho sempre pensato che per poter raggiungere un risultato occorre predeterminarsi degli obiettivi, porre gli stessi sulla vetta di una montagna immaginaria e studiare la strada più veloce per scalarla.  Oggi sono ancora ai piedi della mia montagna e continuo a immaginare il lavoro dei miei sogni: lo immagino con un team di collaboratori a cui poter trasferire il mio know-how, da poter far emergere e che mi possa aiutare a raggiungere i risultati, perché da soli non si arriva da nessuna parte e il rischio di caduta sarebbe più elevato. 
Spero di poter raggiungere presto la vetta, con ambizione ma anche lungimiranza. 

Qual è stato il tuo primo lavoro e che cosa hai imparato?
Il mio primo posto di lavoro è stato BonelliErede - primario studio legale d’affari italiano, incubatore di invenzioni legali e ottima scuola di formazione - dove ho collaborato con il Dipartimento di Regolamentazione Bancaria e Assicurativa.
Al mio primo lavoro e, in particolare, agli Avvocati Giuseppe Rumi e Andrea Savigliano devo tanto. Grazie a loro ho imparato non solo l’attività legale, che oggi riesco a svolgere in piena autonomia, ma ho anche appreso diverse soft skills quali, tra l’altro, l’autonomia nella gestione di progetti importanti, l’autostima e la fiducia in me stesso, l’abilità relazionale con clienti e controparti, la capacità di adattamento, la resistenza e la gestione dello stress, la precisione e l’attenzione al dettaglio, il problem solving, il team working ma anche la leadership
In BonelliErede ho incontrato grandi professionisti, ho avuto modo di seguire diverse importanti operazioni che si sono susseguite sul panorama italiano degli ultimi anni e, soprattutto, ho conosciuto diversi fantastici clienti (in particolare, i colleghi di Crédit Agricole) con i quali è stato un piacere confrontarsi. Se sono qui oggi a rispondere a queste domande è anche merito loro. 
 
Raccontaci un evento, vissuto nei tuoi primi 18 anni di vita, che ha cambiato la tua visione del mondo.
La vita di ogni persona è un susseguirsi di eventi e ciascuno di essi ne costituisce una parte fondamentale. Pertanto, limitarsi a fare una scelta precisa sarebbe sminuente. Vicende personali/familiari a parte, almeno 3 sono gli eventi che voglio raccontare e che hanno sicuramente cambiato la mia visione del mondo in fase adolescenziale: 
  • il soggiorno, 3 mesi all’anno per ogni anno, presso un villaggio turistico sul Gargano (il Blue Marine Village), che mi ha permesso - fin da bambino - di confrontarmi con persone provenienti da varie parti d’Italia e del Mondo e di avere sempre una testimonianza e un punto di vista diverso;  
  • le lezioni della prof.ssa di greco e latino del liceo classico, la Prof.ssa Francesca Mignogna, che è stata fonte di motivazione, mi ha trasmesso la passione per lo studio e ha sempre creduto in me; e
  • la frequenza della già menzionata summer school durante il quarto anno di liceo presso la LUISS Guido Carli, che è poi diventata la mia Università.
 
Perché hai scelto di studiare Islamic Banking and Finance?
La finanza islamica mi incuriosisce molto sia perché credo che gli Stati in cui viene utilizzata saranno gli hubfinanziari del futuro sia perché, ad oggi, in un mondo globalizzato e interconnesso, le banche islamiche ancora fanno difficoltà a inserirsi in un sistema finanziario come quello italiano, caratterizzato da una stratificazione normativa che spesso mal si attaglia a novità “esotiche”. Basti pensare che mentre in Gran Bretagna e Germania i sukuk sono ormai realtà radicata, in Italia non esiste ancora una legge che permette di attrarre capitale islamico e avere nuove opportunità di business. Un tentativo era stato fatto nel 2017 con una proposta dell’allora presidente della commissione finanze, Maurizio Bernardo, ma tutto è tramontato velocemente. 
 
Elenca cinque fattori che caratterizzano un giovane di successo.
Per me le chiavi del successo per un giovane sono: 1) ambizione, 2) empatia, 3) efficienza, 4) lungimiranza e 5) resilienza. L’ambizione è il motore del successo, ma per funzionare necessita degli altri fattori. In particolare, l’efficienza deve estrinsecarsi in una corretta gestione del tempo e in un’ottima capacità di sintesi.
 
Di che cosa ti occupi esattamente in Unicredit?
In UniCredit lavoro in una struttura che si chiama “Board Legal & Advice Support” (Corporate Affairs, Group Legal), presidio unitario per tutte le attività di natura legale e regolamentare concernenti il Consiglio di Amministrazione e responsabile di fornire consulenza legale in materia di corporate governance
Insieme ai miei colleghi, tra l’altro, mi occupo di: 
  • assicurare il riscontro alle richieste di consulenza e assistenza legale o regolamentare in materia di corporate governance formulate da Amministratori, Sindaci, altre strutture di UniCredit o da sue controllate, avvalendosi, se del caso, delle strutture competenti della banca;
  • supportare i membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale nell’adempimento di obblighi normativi e regolamentari (Fit & Proper assessment, verifica dell’indipendenza, divieto di interlocking, operazioni con parti correlate, processo di autovalutazione annuale da svolgersi ai sensi della Circolare Banca d’Italia 285/2013, definizione della composizione quali-quantitativa ottimale, ecc.) e curare tutti gli adempimenti connessi (predisposizione documenti, condivisione con altre strutture di UniCredit, interlocuzioni con Autorità di Vigilanza); e
  • verificare, sotto il profilo legale e regolamentare i contenuti delle proposte/informative presentate al Consiglio d’Amministrazione.
Come descriveresti la tua esperienza da Mentee?
Interessante, la mia esperienza da Mentee ha destato particolare interesse in me e nelle persone che mi sono intorno, che hanno sempre chiesto informazioni sul progetto. Io avevo delle idee già molto chiare ma l’iniziativa mi ha molto incuriosito ed è stata senz’altra formativa, grazie anche ai consigli del mio Mentor che mi ha aiutato a studiare la strategia più efficace per raggiungere ottimi risultati. 
 
Chi era il tuo Mentor e in che modo è stato determinante?
Di mentori ne ho avuti (e ne ho tuttora) diversi nella mia carriera, prima accademica e poi professionale. 
In Mentors4u il mio Mentor era Francesco Maggi, ora Senior Investment Manager presso il fondo di investimenti Foresight Group LLP ma in precedenza Avvocato presso lo studio legale Orrick Herrington & Sutcliffe LLP. Già questa breve presentazione può far intendere in che modo Francesco è stato determinante per me: abbiamo un percorso professionale molto simile e senz’altro per me è stato d’ispirazione. 
Il mio Mentor è sempre stato molto disponibile, ci siamo confrontati molto durante i miei primi anni di esperienza professionale e tutt’ora continuiamo a sentirci per scambiare consigli. Come Mentor, spero di poter essere alla sua altezza.
 
Perchè il Mentoring è importante?
Ritengo che ricevere consigli dalle persone giuste sia un fattore molto importante nella crescita professionale di un giovane (e non solo). Per riprendere delle parole utilizzate dalla mia stimata Prof.ssa dell’Università, Stefania Bariatti, in una delle sue interviste per CORRIERETV “un consiglio, non un aiuto o una raccomandazione”. In generale, credo che bisogna sempre avere l’umiltà di cercare il confronto.
 
Che valore ha, per te, il give back?
Chi mi conosce sa che sono sempre disponibile a dare consigli e fornire aiuto. Il give back per me è segno di rispetto e riconoscimento, che perseguo nei confronti di tutti i contesti sociali di cui sono stato parte e questa intervista ne è un po’ testimonianza. Ho infatti ricordato - a più riprese - il mio liceo, la mia università, i miei posti di lavoro e perfino un posto di villeggiatura. È qualcosa che tutti - e in particolare coloro che sono stati più fortunati - dovrebbero promuovere, mettendo a frutto quanto ricevuto e restituire per il benessere della comunità.
Credo che il give back debba sempre più acquisire valore tra i presupposti etici e sociali posti a fondamento di ciascun contesto e, in particolare, quello lavorativo affinché le aziende possano maggiormente scommettere sui propri dipendenti e collaboratori e ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo, evitando di perdere talenti e - di conseguenza - trovarsi nell’enorme difficoltà di doverne trovare di nuovi.

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