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Il Private Capital per le imprese: Convegno annuale AIFI 2019

di Giacomo Sabadin | Mentee Mentors4u

Lunedì 11 marzo ho avuto l'occasione di partecipare al convegno annuale di AIFI, presenza costante nel mondo di Mentors4U. AIFI si è dimostrata capace di organizzare un evento di grande richiamo nel mondo della finanza privata italiana, con ospiti appartenenti ai settori della consulenza, di grandi multinazionali e di imprese in forte crescita, di banche e di fondi di Private Equity, senza farsi mancare pure il viceministro dello sviluppo economico. Sicuramente un privilegio potervi partecipare. 
 
 

Il tema era il Private Capital per le imprese, come alternativa, o meglio elemento complementare, a tutte le più classiche forme di finanziamento, dalle banche ai mercati di capitali. Ci è stato ricordato come il Private Capital abbia dimensioni ridotte rispetto a questi ultimi mercati (Private Equity circa il 6% della capitalizzazione della Borsa Italiana e Private Debt circa lo 0,5% dello stock di debito bancario italiano a m/l termine), ma nonostante questo, secondo Innocenzo Cipolletta, presidente di AIFI, c'è molto spazio di crescita se si confrontano le dimensioni del fenomeno con Paesi più maturi sotto questo punto di vista, come Francia e Regno Unito. La sua funzione tutt'altro che secondaria, e tuttavia non adatta per ogni tipo di azienda, può essere quella di aiutare e sostenere le imprese che hanno il coraggio e la forza di crescere in maniera non organica, fornendo capitali e competenze manageriali fondamentali. Il Presidente di BNL Luigi Abete ha ricordato d'altra parte che questo fenomeno sta sempre più lasciando ai margini un'enorme popolazione di imprese che non sono i top performers, ma che comunque sono solide e necessitano di un contributo alla loro crescita, tipicamente con fatturati che si aggirano tra i 50 e i 200 milioni di euro. Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo (ex-Finmeccanica) ha inoltre introdotto un fenomeno innovativo quale il Corporate Venture Capital, in contrapposizione e a complemento dell'attività di sostegno alle start-up solitamente fornita da fondi di investimento specializzati ma di origine puramente finanziaria. Maurizio Tamagnini, amministratore delegato del fondo FSI, ha invece voluto enfatizzare l'importanza della collaborazione tra aziende partecipate da fondi di Private Equity e Università, in modo da promuovere l'innovazione e la crescita ricca di velocità e competenza. In molti altri hanno deciso di sottolineare quanto sia fondamentale un atteggiamento di rispetto reciproco e una forte volontà di collaborare e di imparare ciascuno dall'altro, tra investitori del Private Capital e aziende finanziate da questi stessi attori. Infine, Anna Gervasoni, direttore generale di AIFI, ha portato i risultati del Private Capital nel 2018, che è stato un anno recordin termini di investimenti (quasi 10 miliardi di euro il solo Private Equity e 1 miliardo il Private Debt) sul mercato italiano, principalmente frutto di operazioni di dimensione medio-grande e grande, ma non per quanto riguarda la raccolta dei fondi, che ha rallentato rispetto al 2017 (3,6 miliardi per PE e 0,3 per PD). Hanno invece aumentato il proprio peso e il proprio focus su questo mondo sia assicurazioni, sia banche, che fondi pensione e casse di previdenza. In conclusione, nonostante la loro dimensione ridotta che ho ricordato all'inizio di questo articolo, è importante sottolineare come l'ecosistema delle imprese che sono attualmente finanziate da operatori di Private Capital sono 1.181 in Italia (più del 70% è una PMI), fatturano complessivamente più di 100 miliardi di euro e occupano più di 430.000 addetti. 
 
Si può dunque dire come il Private Capital sia ancora un metodo residuale per finanziare le imprese, ma sicuramente in forte crescita e con ottime ragioni di essere utilizzato. I punti su cui crescere in futuro sono nello spirito di collaborazione tra imprese e investitori, tra imprese e università e nella volontà di creare e organizzare entità e fondi che riscoprano questa popolazione sommersa di aziende "di mezzo", portando ad un beneficio comune e condiviso da tutti i loro stakeholders. Mi sono portato a casa tante nozioni nuove, e una grande passione per questo tema sul volto di tutti i partecipanti a questo intenso convegno. Grazie AIFI e grazie Mentors4u! 
 

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