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Coffee Chat sul Private Equity con Andrea Bertoncello di DeA Capital

di Silvia Guggiana e Marco Messina Mentee | di Mentors4u

Giovedì 17 marzo abbiamo avuto l’occasione, insieme ad altri mentee, di prendere parte ad una coffee chat con Andrea Bertoncello, Managing Director di DeA Capital Alternative Funds SGR, un’eccellenza tra i fondi italiani. Nella sede di via Brera, insieme alla junior associate Silvia Moffa, ci ha accolto calorosamente nel mondo del private equity.  
 

Andrea Bertoncello ha ripercorso insieme a noi le tappe salienti del suo percorso di crescita accademica e professionale, prima di elargire consigli sulle nostre scelte future. Da un primo approccio all’acquisizione Olivetti-Vodafone, Bertoncello sviluppa il suo interesse verso il settore dell’M&A e ben presto comincia a lavorare in una boutique finanziaria a Milano, di cui ricorda positivamente la grande esposizione ricevuta a svariati deal. Soltanto dopo un’esperienza nella più strutturata Mediobanca, inizia il suo percorso nella dimensione del private equity presso L Capital, oggi L Catterton. Andrea spiega che, a differenza dell’advisory, nel private equity la creazione di valore avviene anche attraverso la gestione delle varie operations di un business.
 
Le società target acquisite da una private equity firm entrano a far parte di un portafoglio e vengono costantemente seguite e monitorate. Per questo motivo i manager devono possedere competenze trasversali, che vanno dalla conoscenza del diritto societario alla dimensione strategica, a quella finanziaria. Prima di acquisire una azienda target, è necessario ponderare, da un lato, la presenza o scarsità di informazioni a disposizione, dall’altro, la possibilità di generare valore, relativamente anche al rischio di esecuzione dello specifico deal. Andrea parla delle sue portfolio companies come un imprenditore, le risana, risolve i problemi quotidiani e le gestisce con passione. 
 
A questo punto siamo tutti affascinati: ci chiediamo come si faccia a entrare a far parte del mondo che ci viene descritto. Andrea spiega che il private equity è un settore che ripaga la “consistency”, ovvero la coerenza nella scelta del proprio percorso. Chi ambisce a farvi parte deve disporre di competenze nel modelling tipico dell’M&A, ma deve anche conoscere la struttura di un deal e l’organizzazione del financing. Quello che si ricerca in una figura junior è ad ogni modo la capacità di dare un contributo ed aggiungere valore. Anche una task come lo svolgimento di un executive summary può rivelarsi di vitale importanza, dunque per eccellere è necessario mostrarsi proattivi, curiosi e con tanta voglia di fare. Tra i suggerimenti di Andrea vi è anche quello di intraprendere esperienze all’estero, che sono fondamentali per formare mentalità e atteggiamento professionale dei candidati. Uno dei messaggi chiave riguarda la learning curve: ogni nuova esperienza ci arricchisce molto, ma arriva un momento nel quale la curva di apprendimento si appiattisce.
 
Bisogna avere la capacità di riconoscere quel punto in cui ormai possediamo la padronanza delle competenze e il nostro apprendimento da allora sarà limitato, poiché quello sarà il momento per buttarsi in una nuova esperienza. Secondo Andrea, essere disposti a fare dei sacrifici e a lavorare duramente pagherà nel lungo termine e permetterà di raggiungere successi professionali. Durante il suo percorso, una delle fonti dalle quali ha imparato maggiormente sono stati i suoi colleghi, dunque ci invita a sfruttare il training che i nostri vicini di scrivania potranno offrirci durante la nostra carriera. Per questo motivo Andrea desidera coinvolgere fin da subito i suoi collaboratori (anche in ruoli entry-level) in occasioni importanti come meeting con gli imprenditori, affinché fin da subito possano ricevere un’ampia esposizione ed imparare più rapidamente.
 
Ringraziamo Andrea e tutto il team di DeA Capital per la loro disponibilità, quest’incontro ha contribuito a farci acquisire maggiore consapevolezza sul mondo del Private Equity ed i preziosi consigli ci guideranno durante la nostra carriera.
 

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