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Come si sviluppa una valutazione d'azienda? Il report dell'evento dedicato

di Elisa Zaia | Mentee di Mentors4u

Il 16 novembre insieme ad altri Mentee di Mentors4u ho avuto la possibilità di prendere parte al webinar per conoscere il mondo del Private Equity e come si sviluppa una valutazione d’azienda. L’evento è stato presentato da Filippo Amidei, Investment Director di DeA Capital Alternative Funds SGR.

Il relatore, dopo una breve presentazione, ci ha introdotto in modo semplice e conciso al mondo del Private Equity, per poi presentare aspetti sempre più specifici. Il primo tra tutti è stato comprendere quali sono le strategie che un fondo di Private Equity può adottare per compiere i propri investimenti, ovvero: il rerating, l’incremento della crescita del EBITDA e il deleverage. Il tutto con l’obiettivo di calcolarne il guadagno dalla formula:  EBITDA x Multiplo – Debito.  

Il metodo dei multipli è uno dei metodi utilizzati durante una valutazione d’azienda ed è di semplice utilizzo, ma nasconde delle insidie a causa delle possibili difficoltà riscontrabili sul lato dell’EBITDA e sul lato del Debito. 

In seguito, ci è stato presentato come ad oggi il mondo del Private Equity sia  un mondo strutturato e molto sviluppato. Le motivazioni che hanno incentivato le aziende a concentrarsi in questo settore sono riconducibili a: alti return; l’interesse sempre maggiore degli investitori istituzionali nel settore; la creazione di strutture flessibili che permettono di abbattere i costi ed operare in un contesto fuori dal mercato pubblico. A questo si aggiungono dei limiti, in quanto l’orizzonte temporale di investimento è limitato, rendendo a volte difficile lo sviluppo di progetti di maggiore rilievo, a cui si aggiunge la scarsità dei dati disponibili e a volte un approccio negoziale da parte degli imprenditori. 

La fase finale è stata dedicata alle domande e una di queste è stata: “quali sono gli elementi chiave che un’azienda target deve avere per attirare l’attenzione di un fondo di Private Equity?”. Il relatore ci ha illustrato che esistono 3 elementi chiave a cui porre attenzione: se l’azienda presenta perdite; se l’azienda può creare valore; se l’azienda poi sarà rivendibile. Questi 3 fattori sono esaminati nel periodo iniziale di “allestimento”, ovvero un periodo di circa 9 mesi che va dal primo contatto con l’imprenditore fino alla stipula del contratto. 

L’evento si è concluso fornendo dei consigli su come approcciarsi al mondo del Private Equity e quali sono le caratteristiche personali più adatte a questo lavoro. Tra i diversi suggerimenti è emerso che il percorso di carriera avviato in un comparto diverso dal Private Equity non è un limite e che fa la differenza il fattore umano, ovvero le proprie capacità personali, ad esempio l’ordine mentale, la pazienza e il sangue freddo.

Eventi di questo genere penso che siano molto utili per i Mentee interessati al mondo del Private Equity, sia per gli studenti alle prime armi, sia per coloro che hanno già qualche esperienza, poiché il confronto con un professionista come Filippo Amidei permette di comprendere al meglio una realtà complessa e in continua evoluzione. Inoltre, i webinar rappresentano un’ottima occasione per entrare in contatto con le aziende e far loro qualche domanda in un contesto informale.


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