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Il report del webinar "Superare gli ostacoli per raggiungere i nostri obiettivi: il potere di un mindset"

di Matteo Trovato | Mentee di Mentors4u

C’è un momento che accomuna la carriera di ogni giovane studente e consiste nella scelta del percorso da seguire una volta terminati gli studi superiori.

Sebbene al giorno d’oggi una laurea sia spesso un elemento fondamentale per poter garantirsi un soddisfacente ingresso nel mondo del lavoro, decidere quale facoltà universitaria frequentare o piuttosto comprendere se si preferisca dedicarsi immediatamente ad un’attività professionale, è una fase tanto importante quanto carica di dubbi e insicurezze; tuttavia, se da un lato avere dubbi su quale sia la scelta più giusta per se stessi è qualcosa di assolutamente legittimo e, anzi, essenziale al fine di ponderare opportunatamente ogni possibilità di cui si dispone, spesso l’insicurezza può essere legata al confronto che ogni individuo, specie in giovane età, tende a fare con i propri coetanei e, in generale, agli standard che la società impone per stabilire cosa sia sinonimo di successo e cosa invece no.

Su questo e tanto altro si è soffermato il Dott. Andrea Molinari, ospite e relatore in occasione dell’evento organizzato da Mentors4u lo scorso 26 novembre, fornendo innumerevoli e preziosi consigli e pillole di vita, frutto di esperienze personali e consapevolezze maturate in prima persona negli anni.

Il filo rosso dell’intervento del dott. Molinari è stato, infatti, il susseguirsi di esperienze di vita vissuta a partire dagli anni del liceo, fino ad oggi: primo e cruciale momento di confronto con il percorso e le aspettative altrui, fu per il Dott. Molinari quello della scelta della facoltà universitaria da frequentare, come spesso accade. Il confronto in questo caso nasceva già dentro le mura di casa, in particolare con il fratello maggiore: quasi un cliché che ogni fratello o sorella minore si trova – più o meno consapevolmente – a vivere.

“Pur di compiacere i miei genitori – racconta Molinari – decisi di seguire le orme di mio fratello e sostenere i test di ingresso alla facoltà di medicina, studiando giorno e notte”. Tuttavia, quell’estate passata faticosamente a studiare non diede i frutti sperati: l’esito del test non fu quello desiderato, obbligando Molinari a cambiare direzione, con forse un rimorso per aver trascorso un’intera estate sui libri per accedere ad una facoltà a cui, riflettendo a posteriori, confessa di non essere mai stato veramente interessato. Si trattava solo di un modo per soddisfare le aspettative che qualcun altro – probabilmente senza mai affermarlo in maniera esplicita – aveva posto su di lui: scegliere una carriera professionale dal successo pressoché garantito, prepararsi meticolosamente per superare il test d’ingresso alla facoltà di medicina e dedicare anni ed anni allo studio di una disciplina di cui però non era veramente appassionato. Quella sconfitta, ammette, lo fece sentire “deluso, inadeguato, incapace”, ma allo stesso tempo fu forse una presa di coscienza del fatto che stava semplicemente correndo, senza però avere in mente quale fosse il traguardo.

Fermandosi a riflettere dopo quello stop, Molinari capì di voler studiare Economia e Commercio, una facoltà che riteneva essere più allineata ai suoi interessi, obiettivi e valori. Proprio i valori di un individuo dovrebbero rappresentare un fondamentale driver delle sue scelte: per Molinari questo è un concetto fondamentale, a cui dà sostegno con un esempio personale, risalente alla sua prima esperienza in consulenza. Il primo grande obiettivo di Molinari, una volta entrato nel mondo della consulenza, era quello di diventare il più giovane senior consultant della sua società... ma ben presto si rese conto che questo ambizioso obiettivo pretendeva il sacrificio di un valore per lui fondamentale, ovvero il rispetto: un valore che evidentemente non era ben rappresentato nell’organizzazione presso cui lavorava al tempo e che, per questo motivo, decise di lasciare.

Il dott. Molinari non ha paura di esporre quelle che sono state da giovane le sue maggiori ansie e preoccupazioni, tornando a soffermarsi sullo spinoso concetto del “paragone”.
Al giorno d’oggi siamo tutti perennemente esposti ad una grande quantità di informazioni, più o meno rilevanti che siano, e che ci portano anche inconsciamente a fare confronti tra la nostra vita e quella degli altri. L’impressione che potremmo avere è che gli altri abbiano più successo di noi e questo potrebbe avere delle conseguenze negative sul nostro modo di approcciare le difficoltà che si presentano (inevitabilmente, prima o poi) lungo il nostro percorso.

I paragoni difficili ci fanno provare stress, stanchezza, inadeguatezza, insoddisfazione... ma non deve necessariamente essere così. In primis, perché il confronto è qualcosa di naturale, ma che deve anche essere vissuto nella giusta prospettiva: ci sarà sempre qualcuno che ha più “successo” di noi, ma cosa vuol dire veramente “successo”? Si potrebbe declinare il concetto di “successo” in infiniti modi, ma la conclusione sarà sempre la seguente: confrontarsi con chi ha più “successo” deve essere una motivazione per dedicarsi con ancora più forza al raggiungimento dei propri obiettivi, ma anche per guardarsi indietro e apprezzare la strada che si è fatta per raggiungere il punto in cui ci si trova, i miglioramenti fatti e i successi personali raggiunti.

In chiusura, il Dott. Molinari si sofferma anche su una tematica di cui forse non si parla abbastanza, ovvero la tossicità che si riscontra a volte sul posto di lavoro. Colpa di colleghi “tossici”, che, con la loro insoddisfazione e scarsa collaborazione, mettono in difficoltà gli altri, causando inutile stress e frustrazione per chi lavora insieme a loro. Quale potrebbe essere una possibile soluzione? Cercare di non lasciarsi influenzare dal loro stato emotivo, pensare (o dovremmo dire piuttosto “autoconvincersi”?) che stiano agendo in buona fede per il bene del progetto o dell’azienda e cercare di instaurare dei discorsi costruttivi.

In chiusura, il Dott. Molinari dispensa un ultimo consiglio pratico: nella sua esperienza personale, la meditazione gli ha permesso di superare tanti momenti di difficoltà, stress e pressione. Il suo invito è, quindi, quello di provare a dedicare un po’ del proprio tempo a questa tecnica o a qualsiasi altra pratica che permetta ad ognuno di rimettersi in contatto con se stesso e allontanarsi dalla frenesia e dalla pressione che la società ci impone ogni giorno. Ognuno ha il proprio percorso da portare a termine, con i propri modi e tempi, ed allineare in primo luogo i propri valori ed obiettivi è qualcosa di tanto fondamentale quanto profondamente personale.

Un sentito ringraziamento va al Dott. Andrea Molinari per il suo inestimabile contributo alla Community di Mentors4u.


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