Il discorso è stato introdotto considerando il contesto iper-competitivo del mondo lavorativo odierno, in cui le soft skills iniziano ad essere il fattore discriminante nella selezione dei talenti. Tra le centinaia di soft skills esistenti spiccano le cosiddette power skills, tra cui proprio il business networking, leva strategica del valore che si sostanzia nell’instaurare relazioni sostenibili nel lungo periodo. Approfondendo il tema è stato menzionato lo studioso Adam Grant che propone una suddivisione dei networkers in 3 categorie: il taker, che ha una visione utilitaristica del rapporto e cerca di prendere dagli altri quanto più possibile, in modo unidirezionale; il matcher, colui che si attiva soltanto qualora intraveda reciprocità di favori; il giver, colui che antepone il dare al ricevere. A differenza delle prime due categorie citate, considerate non sostenibili nel tempo a causa del word of mouth, proprio l’ultima tipologia è quella ottimale perché permette di instaurare relazioni basate sulla fiducia reciproca da cui scaturiranno benefici economici e sociali.
Nella seconda parte dell’evento il Mentor ci ha fornito dei consigli pratici per iniziare a creare il proprio network utilizzando il social dedicato al mondo professionale, LinkedIn. In primo luogo è importante individuare persone con interessi strategici affini ai propri e approcciarsi invitandole al collegamento. Tuttavia questo rappresenta solo la base su cui costruire una relazione solida e duratura: è necessario approfondire la conoscenza instaurando un dialogo al fine di trasformare la connessione in un contatto. L’ultimo step consiste nell’incrementare la profondità relazionale tramite uno scambio reciproco frequente in modo da concretizzare una vera e propria relazione. In chiusura sono stati spiegati i 3 fattori che contribuiscono alla capacità di costruire relazioni: innanzitutto è importante la modalità utilizzata, in quanto occorre mantenere un atteggiamento cordiale; il secondo fattore è il coinvolgimento, ossia la capacità di generare interesse e curiosità nell’interlocutore; infine occorre essere disponibili a compiere il primo passo nel trasmettere valore in modo disinteressato.
Durante i minuti finali si è svolta un’interessante sessione di Q&A in cui le curiosità delle/dei Mentee hanno trovato risposta. Questo incontro è stato molto apprezzato perché ci ha permesso di approcciare a questo tema a 360°, fornendo una prospettiva sia teorica che pratica, e ci ha resi più consapevoli dell’importanza di coltivare questo asset; infatti la figura del buon networker può essere paragonata a quella del botanico che investe tempo e dedizione nella cura delle piante inizialmente senza ricevere nulla, solo con il tempo riuscirà a raccogliere i frutti del proprio impegno. Un ringraziamento speciale va al team di Mentors4u, per averci dato questa preziosa opportunità di formazione e crescita personale, ed al Mentor Benedetto Buono che ha saputo coinvolgerci con entusiasmo e passione.