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Quale futuro? #StudiareScienzePolitiche

di Team Editoriale | M4U

Un approfondimento realizzato con il supporto della Community M4U dedicato a studentesse e studenti delle Superiori per fornire testimonianze concrete di chi, prima di loro, ha intrapreso determinati percorsi di studio. ​
Oggi Ada Visciotti ci parla della sua esperienza c/o la facoltà di Scienze Politiche della LUISS Guido Carli.

Che metodo hai usato per scegliere la facoltà universitaria?
Sul finire della frequentazione del percorso liceale non nego ci sia stata una forma di esitazione dovuta alla natura della decisione prossima. Per questa ragione ho a lungo ricercato informazioni sui vari corsi di studio e la tipologia di facoltà più affine agli studi precedenti e agli sbocchi futuri. Una volta raccolte le informazioni necessarie ho optato per alcune scelte decidendo di tentare i test per ognuna di queste. Mi sono ritrovata a fare questa prova a dicembre del 2018, durante i veri inizi del mio quinto anno di liceo. Non sottovaluterei, infatti, esami come il SAT svolti interamente in lingua inglese e validi come test d’ingresso – se raggiunto un determinato punteggio – per università quali la Luiss Guido Carli e Bocconi. 
Sono attualmente studentessa in Scienze Politiche e Relazioni internazionali del terzo anno presso l’università Luiss Guido Carli, la scelta finale è stata dettata dalla natura del corso che offre un ampio programma con materie di natura giuridica (Diritto internazionale, Diritto pubblico, Diritto dell’Unione europea, Diritto commerciale), materie di stampo economico (Microeconomia, Macroeconomia, Politica economica) e ancora vicine alle scienze politiche e sociali (Sociologia generale e politica, Sociologia della comunicazione, Metodologia delle scienze sociali, Scienza Politica). Queste materie, ad esempio, sono state parte del mio percorso di studi e trovo il piano di questi ultimi puntuale tanto da permettere di avere uno sguardo lungimirante sulle opzioni future. 
 
Da quali materie principali è composto il piano studi del tuo corso di laurea?
Come precedentemente accennato, il mio piano di studi è composto da materie rappresentative di differenti campi. Potrei citarne alcune assolutamente rilevanti per un percorso in scienze politiche, e non solo.
Iniziando con le materie principali del primo anno di studi, potrei accennare a Filosofia politica, ovvero un corso volto a favorire lo sviluppo di capacità analitiche attraverso lo studio dei più salienti dibattiti della filosofia politica contemporanea con particolare riferimento al tema della concezione pubblica della giustizia a fronte del pluralismo di visioni. In secondo luogo corsi come Diritto pubblico e Storia delle dottrine politiche, il primo padre dei corsi giuspubblicistici, essenziale per un’iniziale analisi dei poteri statuali, il secondo utile al fine di un’analisi storia del pensiero politico, in maniera particolare nelle concezioni della libertà. 
Tra i corsi più rilevanti nel secondo anno è possibile annoverare Relazioni internazionali, Macroeconomia, Diritto dell’Unione europea.
Relazioni internazionali risulta il miglior corso per l’analisi di fenomeni di politica internazionale, con particolare riferimento alla politica economica ed estera. A macroeconomia è doveroso fare un accenno e dire che materie quali queste di stampo economico vengono svolte all’interno della facoltà di scienze politiche nello stesso ed identico modo riservato agli studenti di Economia, assicurando un ottimo approfondimento delle variabili macroeconomiche a livello aggregato. Concludo con un accenno al corso di Diritto dell’Unione europea, tra i più interessanti e cardine della facoltà di Scienze Politiche – insieme al corso di Diritto internazionale – che permette un’ampia conoscenza dell’organizzazione internazionale dell’Unione europea nelle sue caratteristiche istituzionali e legislative.
 
Potresti elencarci e spiegare gli sbocchi lavorativi che si possono conseguire dopo una laurea in scienze politiche?
Ad oggi credo sia logica comune affermare pacificamente che un percorso di laurea triennale abbia pochi sbocchi lavorativi – fatta eccezione per alcune particolari triennali. 
Una laurea come quella in Scienze Politiche e Relazioni internazionali necessita di un percorso di studi di ulteriore livello (Master di primo livello, Magistrale, Msc, MMI etc.). Quello che mi ha affascinata sin dall’inizio è la varietà di conoscenze di base che consente di approcciare corsi magistrali di differente natura: più attinenti le scienze politiche, diretti verso il marketing ed il management o ancora, a esempio, la data science (parliamo pur sempre di scienze sociali).
È, però, alla fine del terzo anno di studi, sicuramente possibile trovare impieghi attraverso concorsi pubblici aperti a lauree triennali o preceduti da stage in, ad esempio, think-thanks, lobbies, ambasciate. 
 
È possibile passare un periodo all’estero seguendo questo tipo di corso? Ci sono controindicazioni?
È assolutamente possibile accedere a programmi di studio all’estero in corsi di studio del genere. Anzi, la domanda per il semestre di studio all’estero Erasmus è forse un rito di passaggio per molti studenti di scienze politiche. Accedere alle borse di studio Erasmus richiede la soddisfazione di alcuni specifici criteri che permettono la costituzione di una graduatoria universitaria con conseguente assegnazione di una meta (le partnership sono spesso, e almeno nella mia esperienza, in praticamente ogni punto nevralgico di Europa, America e Asia). Ho personalmente avuto la fortuna di essere selezionata per una borsa di studio Erasmus presso l’università Sciences Po Paris. 
Se non si dovesse riuscire ad accedere al programma Erasmus, ci sarebbe comunque la possibilità di partire per il tramite di accordi bilaterali o un periodo di free moving autonomamente organizzato. Alcune università danno l’opportunità di svolgere un massimo di nove mesi – anche opportunamente divisibili in tre trimestri all’estero – in differenti università in partnership con la propria. 
Le problematiche di un periodo all’estero risiedono in particolare nell’organizzazione dello stesso: i fondi predisposti dall’Unione europea in particolare con il programma Erasmus – ciò che meglio conosco - sono purtroppo insufficienti per sostenere un trasferimento e faticano a coprire anche solo una mensilità affittuaria (essendo che i rimborsi sono usualmente a fasce, dunque non sono spesso tarati sul costo della vita in una particolare città). 
 
Consigli e ulteriori informazioni: cosa suggeriresti a chi frequenta le scuole superiori e vorrebbe intraprendere il tuo medesimo percorso?
A chi vorrebbe intraprendere un’esperienza universitaria affine consiglio la stessa se si ha in mente un percorso di natura accademica o si vuole addentrarsi nel mondo delle scienze politiche con svariate opportunità a livello di studi magistrali – tra cui varie possibilità di double degrees offerte da diverse università sul territorio italiano o svolgere direttamente i propri studi all’estero. 
Non è da sottovalutare anche l'opportunità di avere un ottimo background nelle scienze sociali ed economiche ed approcciare dei percorsi di nuova sperimentazione che siano affini agli ambiti del marketing, della digitalizzazione, della sostenibilità, dell'intelligenza artificiale. 
Scienze politiche non ostruisce l'accesso a questa tipologia di studi successivi, ma costituisce un valore aggiunto agli stessi.
 

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