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SÌ, VIAGGIARE!

di Federico Farina | Team Editoriale Mentors4u

Vivere all’estero. Questo pensiero mi ha sempre affascinato. Ho preso il primo volo all’età di cinque anni, direzione Egitto. Da allora, entrare in contatto con nuove culture, scoprire nuovi modi di vedere il mondo, confrontarmi con persone provenienti da altri paesi, ho scoperto essere più che una passione. Un bisogno. 

Ho cercato di modellare questo bisogno al mio percorso di studi. Lingue al Liceo, Economia e marketing Internazionale all’Università e due esperienze Erasmus, Svezia e Svizzera. Quest’ultima, in particolare, si è rivelata estremamente utile. La Svizzera è un paese pieno di opportunità, popolato da persone amichevoli, il più delle volte, e disponibili. Io vivevo a 10 minuti da Zurigo, una città accogliente e piena di attività da svolgere. Studiavo alla School of Management della Zurich University of Applied Sciences (ZHAW). Già dal primo giorno, capii che mi sarei trovato bene. Lo staff era molto disponibile e l’Università, dotata di aule nuove e spaziose. Ci hanno accolto facendoci trovare cancelleria, cioccolata e gadget vari. Il discorso di benvenuto del responsabile della School of Management è stato motivante e pieno di auguri per il semestre che ci apprestavamo a cominciare. 

Dalle prime lezioni ho capito che il metodo svizzero, o per lo meno quello ZHAW, era un po’ diverso da ciò a cui ero abituato. Oltre che ad uno studio intenso e dettagliato, consideravano molto anche la partecipazione in aula, i lavori di gruppo ed i role plays talvolta organizzati. Questo mix di studio teorico e di pratica, mi ha aiutato a capire come applicare il contenuto dei libri a situazioni di business reale. Inoltre, l’attiva partecipazione degli studenti, contribuiva a rendere le lezioni più vivaci ed interessanti, per non parlare, a volte, della nascita di veri e propri dibattiti. Una mattina, durante il corso di International Negotiation, abbiamo speso gran parte della lezione discutendo dell’indipendenza della Catalogna con studenti in scambio da Barcellona. 

Lo scambio in Svizzera non è stato solo studio e lavoro. Anche lo svago, giustamente, ha avuto la sua parte. I trekking sulle alpi, i bagni nel lago, le cene a base di fonduta, raclette e rösti e le sciate con gli amici, sono una parte indelebile dell’esperienza. Viaggiare ti apre la mente. Permette di vedere il mondo da un’altra prospettiva e di conoscere persone che affrontano i tuoi stessi problemi in maniera totalmente differente. D'altronde la cultura non nasce insita nelle persone. È qualcosa che impariamo vivendo, per lungo tempo, a contatto con determinati usi e costumi. Molti nostri comportamenti sono effetto della cultura di cui facciamo parte e riteniamo che essi siano giusti solo perché ci è stato insegnato così. Viaggiando, invece, capisci che esistono mille e più modi per affrontare uno stesso problema.

Professionalmente, la Svizzera mi ha insegnato ad applicare la teoria alla pratica ed a gestire il mio tempo in maniera ottimale. Il tempo. Un altro elemento fondamentale della cultura svizzera. Personalmente, ho imparato a guardare il mondo con più occhi. Talvolta da Italiano, talvolta da straniero. 

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